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Miele, leadership a mezzo servizio

Nonostante il primato delle varietà, 1,1 milioni di alveari e un giro d'affari stimato di 70 milioni di euro, l'Italia riesce a rispondere alla domanda interna solo per il 50%, il resto lo importa

Roma- L’Italia è leader per varietà di miele. Stando al censimento del ministero per le Politiche agricole il Belpaese può vantare 51 varietà contro le 10-15 degli altri Paesi. Ad oggi l'apicoltura italiana conta 75mila apicoltori, con 1,1 milioni di alveari e un giro d'affari stimato di 70 milioni di euro. Per non parlare del servizio di impollinazione reso all'agricoltura, valutato da 3,5 a 3 miliardi di euro. Tra le regioni più produttive Emilia Romagna. Lombardia, Veneto e Piemonte. Eppure l’Italia  riesce a rispondere alla domanda interna di miele da parte di consumatori e industria per il 50%, il resto lo importa.

 Un problema non di poco conto, ma che potrebbe essere superato - spiega Hubert Ciacci, presidente degli apicoltori di Siena, Arezzo e Grosseto, vice presidente dell'associazione nazionale Citta' del Miele e presidente della Settimana del Miele (Montalcino 6-8 settembre)- solo se il Governo aiutasse di piu' gli imprenditori che vogliono mettere su un'impresa di apicoltura con un sostegno di 30-40mila euro. Investendo in apicoltura – aggiunge - potrebbe aumentare la produzione italiana di miele che è, tra l'altro, sinonimo di garanzia di qualita' perche' il miele italiano – incalza- e' sottoposto a controlli serrati e a tappeto da parte di Nas, Guardia di Finanza, Asl . Sui mieli stranieri – precisa invece il vice presidente- sono state trovate spesso tracce di antibiotici, che vengono dati alle api per limitare il numero di malattie. E' per questo motivo – spiega ancora- che facciamo pressione sul ministero della Sanità perche' venga controllato soprattutto il miele che viene dalla Cina".

in data:26/08/2013

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