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L'indirizzo

Molo 73, le carte giuste per essere un oyster bar perfetto

Aperto a Roma circa un anno fa dall'imprenditore del terziario Daniele Ricciardi il locale, con ostriche e champagne di alta qualità, ha l'obiettivo di convincere anche i gourmet più ostici

Roma- Piccolo, ma con tutte le carte in regola. Champagne e ostriche non mancano come pure il livello di qualità proposta. Insomma un vero e proprio luogo del benessere gourmet in quanto il pescato italiano e specialità atlantiche sono di una classe di altro livello a partire dallo loro genuinità e freschezza difficilmente paragonabili ad altre. A regalare l’emozione di un momento di relax degustando un pesce d’autore è Molo 73, locale nato circa un anno fa a Roma nel quadrante nord della città e precisamente nelle vicinanze di Piazza Vescovio.  Il nuovo indirizzo cool per tutti gli amanti del genere e per tutti i lowers dei crudi di pesce è via Monte Buono 35. L’ideatore è  Daniele Ricciardi, imprenditore del terziario che da un locale ricevuto dalla madre ha trasformato le mura in un posto dove andare  per i cultori della materia è diventato obbligatorio.  E per il futuro pensa già a un replica nella stessa zona della città, ma questa volta volta con il valore aggiunto della gastronomia di eccellenza.

Insomma quando il gioco si fa duro Ricciardi risponde presente e la sua forte passione per l'alimentare di qualità si è tramuta in realtà: da iniziale semplice pescheria con annesso servizio take away su ordinazione si è arrivati  a un oyster bar e champagneria con degustazione di crudi di pesce. Padrone di casa per le degustazioni è Davide Rocca che a partire delle 18.30 propone un menù  da far cadere le resistenze anche agli osservatori più critici  con assaggi di ostriche Gillardeau, e Perle Noire, allevate dalla famiglia Cadoret in Atlantico e poi affinate 6 mesi sulla riviera del Belon, tramezzini di tonno rosso con arance di Sicilia, capperi, olive e mayonnaise della casa, battuto di gamberi di Mazara del Vallo con scorza di lime, fragole e barba di finocchio, carpacci di salmone selvaggio dell’Alaska affumicato al faggio con granella di pistacchi e olio novio,  tartare di tonno rosso e sashimi in abbinamento a frutta di stagione km zero, gamberi rossi di Mazara del Vallo, scampi Porcupine del Mar d’Irlanda.  Non manca poi una nota rurale con le ricottine del caseificio artigianale capitolino “Nonno Peppe” con alici del Cantabrico e profumo di basilico.

Da emozione la proposta beverage, nella carta troviamo le maison Laurent Perrier, Moet Chandon e Gosset. Presenti inoltre le bollicine della regione del Franciacorta e del Prosecco.

Gianluca Pacella

in data:05/06/2017

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