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Ogm: 39 associazioni si mobilitano contro la deregulation transgenica
In Italia è allarme Ogm, a un anno da Expo 2015, l’appuntamento che farà del nostro Paese la capitale mondiale dell’alimentazione. Consumatori, ricercatori, agricoltori, in rappresentanza di milioni di cittadini si mobilitano in attesa di una sentenza che può cambiare - oltre al cibo e all'ambiente - anche la nostra economia. Il prossimo 9 aprile, infatti, il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato da un agricoltore friulano contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais MON810. Se il ricorso fosse accolto, si rischierebbe di aprire la strada a semine incontrollate di colture geneticamente modificate. Tutto il comparto agricolo ne risulterebbe gravemente compromesso: un colpo durissimo per i nostri prodotti, il “made in Italy”, le produzioni biologiche, le esportazioni e per la libertà di scelta dei cittadini.
La Task Force “Per un’Italia libera da Ogm”, composta da 39 associazioni, lancia un appello al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al governo perché emani con effetto immediato un decreto contro le semine OGM e, a partire dal semestre italiano, si impegni in sede europea a elaborare finalmente una chiara iniziativa per impedire coltivazioni geneticamente modificate nel continente, un’area del pianeta preservata finora dalla pressione dei cittadini e dalla mobilitazione delle associazioni agricole, del biologico, ambientaliste e consumeriste.
Per chiedere l’impegno dell’esecutivo e ribadire gli effetti di un far west Ogm sull’agricoltura, la biodiversità naturale e l’economia la Task force ha organizzato all’Agorà di Expo Milano 2015 del Castello Sforzesco l’incontro “Verso Expo 2015: Nutrire il pianeta senza OGM”, cui hanno partecipato il coordinatore della Task Force “Per un’Italia libera da OGM” Stefano Masini responsabile ambiente della Coldiretti; Manuela Giovannetti del Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Pisa; Simone Vieri, del Dipartimento di Management dell’Università Sapienza di Roma; Wes Shoemyer, un agricoltore statunitense in lotta contro le multinazionali OGM. In chiusura dell’incontro, c’è stata una conversazione con Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente del FAI, Fondo Ambiente Italiano.