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Olio, centrato l'obiettivo della tracciabilità
Italia maglia rosa in Europa per la tracciabilità dell’olio di oliva. La regolamentazione comunitaria sulle organizzazioni di produttori (Oopp), prevede che l’Ue destini almeno il 12% delle risorse per finanziare la misura della tracciabilità. Obiettivo che l’Italia ha centrato abbondantemente, in ambito europeo, anche con le 600 filiere olivicole di Unaprol che raggruppano settemila aziende di alta qualità certificata, più del 70% delle filiere olivicole tracciate in Italia. Si tratta di una rete di eccellenze produttive della filiera agricola italiana costituita da Coldiretti.
E’ il quadro che emerge a Bruxelles nell’ambito dell’evento “verso una migliore comprensione delconsumo di olio di oliva”, che si svolge al Parlamento europeo. L’iniziativa è ispirata dal Copa-Cogeca, organizzazione agricola dell'Ue che rappresenta oltre 13 milioni di agricoltori europei e 38.000 cooperative. L’obiettivo è quello di agevolare il consumo consapevole dell’alta qualità dell’olio extra vergine di oliva, offrendo ai consumatori garanzie di trasparenza nelle informazioni: tappo antirabbocco, etichette trasparenti, origine certa del prodotto coniugate ad una maggiore convenienza del prodotto sul mercato garantito attraverso un sistema di regole condiviso e da tutti accettato che fughino le ombre di comportamenti poco corretti agevolati da un mercato poco attento al concetto di qualità.
L’evento organizzato dal Copa Cogeca giunge a poche settimane dall’accordo, sulla riforma della Politica Agricola (Pac) del 26 giugno, che sarà completato con le prossime decisioni del 30 settembre e successive conferme a livello del Pe e del Consiglio Ue. “Un accordo - ha riferito il presidente di Unaprol Massimo Gargano - che offre nuovi strumenti ed opportunità per l’olio d’oliva. Rispetto alle iniziali proposte – ha aggiunto Gargano - l’Italia è riuscita a migliorare alcuni elementi critici, in particolare gli impegni di greening che non riconoscevano il ruolo ambientale degli uliveti e la convergenza interna, con la possibilità di scegliere un passaggio più morbido dal sistema storico del valore dei titoli ad un nuovo regime che li riassegna su basi più equilibrate”.
Ma è sul fronte della convenienza che si gioca la partita dei mercati. Unaprol con le sue 600 filiere certificate e tracciate sta puntando sul commercio elettronico. Nel 2012 l’e-Commerce ha visto come protagonista l'Europa che ha generato un fatturato delle vendite di circa 305 Miliardi di Euro, con una crescita del 20% rispetto al 2011. superando gli Stati Uniti che hanno registrato un valore di circa 280 miliardi di Euro ed i paesi dell'area Asia-Pacific (circa 216 milioni di Euro). In questo contesto internazionale, l'Italia ha generato un fatturato di circa 21 Miliardi di Euro (+12% rispetto al 2012). Il 27% del fatturato prodotto dalle aziende italiane, di cui l’1,2% è rappresentato dal settore alimentare, è stato generato sui mercati stranieri. “Grazie agli alti standard qualitativi dei prodotti, allo sviluppo tecnologico ed alla corretta applicazione di strategie di comunicazione, il settore olivicolo nazionale rappresentato da Unaprol può già contare su una rete diffusa di tracciabilità certificata dei sapori dei territori italiani. Ha riferito Pietro Sandali, direttore generale di Unaprol. Questo sistema – ha poi concluso - rappresenta una sfida ma è anche una grande opportunità per superare la crisi dei mercati”.