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Olio, l'Italia torna ad essere il secondo produttore al mondo

Nonostante la campagna al di sotto delle attese, il nostro Paese- segnala Unaprol- si piazza dietro la Spagna, ma negli ultimi trent’anni il trend è negativo

Roma-  L’Italia torna sul secondo gradino del podio della produzione olivicola mondiale per la campagna 2021/2022.Lo comunica Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano in base stime ufficiali diffuse dal Consiglio Oleicolo Internazionale. Regina indiscussa del settore si conferma la Spagna con quasi 1,3 milioni di tonnellate prodotte, in calo del 6,4% rispetto allo scorso anno. Il nostro Paese, in crescita del 15% rispetto allo scorso anno nonostante una campagna inferiore alle attese, è ancora molto lontano dal suo potenziale produttivo massimo. Si è passati, infatti, da 674mila tonnellate di prodotto della campagna 1991-92 a 315mila del 2021-22, dato che conferma il trend degli ultimi dieci anni che ha visto come punta massima le 475mila tonnellate prodotte nella campagna 2015-2016.

La Grecia, in calo del 18,2%, scende dal secondo al quinto posto sopravanzata anche da Tunisia e Turchia. Il Paese nordafricano, medaglia di bronzo, registra un lusinghiero +71,4% attestandosi a 240mila tonnellate di prodotto, mentre la Turchia passa da 210 a 228mila tonnellate (+8,3%). Tra gli altri Paesi produttori bene il Marocco che, con le sue 200mila tonnellate, incrementa del 25% la sua produzione olivicola, cresce il Portogallo (+20%), importante anche l’accelerata dell’Algeria (+39%).

“I dati sulle produzioni mondiali ci fanno riflettere alla luce degli enormi progressi registrati negli ultimi dieci anni da Paesi come Tunisia, Turchia, Portogallo – spiega il Presidente di Unaprol, David Granieri -. Abbiamo il dovere di incrementare la nostra produzione per aumentare la quantità di olio 100% italiano di qualità, e in tal senso occorre sfruttare al massimo lo stanziamento di 30 milioni di euro per la nascita di nuovi oliveti o il rinnovo di quelli già esistenti”.

 

in data:11/02/2022

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