Filiera Corta
Palermo è la città più cara per il cappuccino. Roma la più economica
A renderlo noto è la Fipe comparando i prezzi negli esercizi commerciali da città a città. Nei circa 149mila bar italiani registrato un aumento dell’1%, poco al di sopra del tasso di inflazione
Roma- Palermo è la città con il costo medio più alto per il cappuccino. A dimostrarlo sono le ultime rilevazioni della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe). Tabelle alla mano si segnala che nella città siciliana il costo medio è di 1,46 euro contro 1,36 euro di Torino, 1,30 euro di Milano, 1,29 di Napoli e infine 1,03 euro di Roma. La comparazione è stata fatta entrando nel dettaglio dei prezzi negli esercizi commerciali da città a città dove in media una tazzina di caffè al bar costa 0,94 euro, un cappuccino 1,27 euro e un panino circa 3 euro. Si spiega inoltre che limitandosi ai prezzi praticati dai pubblici esercizi delle principali metropoli si scopre, ad esempio, che a Torino un caffè si paga 1,04 euro, a Roma 0,84 euro, a Milano 0,98 euro, a Palermo 0,91 euro e Napoli 0,87 euro.
Parlando nello specifico di pausa pranzo, per un panino in media si spendono invece 3,86 euro a Milano, 2,93 euro a Roma, 2,85 a Palermo, 2,79 euro a Torino e 2,64 a Napoli. Il costo medio di un pasto in pizzeria (pizza + bibita) oscilla invece dai 6,91 euro di Napoli ai 10,09 di Milano. Viene comunque specificato che le ragioni di scontrini così diversificati anche per prodotti omogenei come caffè e cappuccino sono dovute, in base alle considerazioni dell’Ufficio Studi Fipe, dalla combinazione di fattori commerciali e gestionali sui quali influiscono i comportamenti dei consumatori e la struttura dei costi aziendali.
Nei circa 149mila bar italiani- spiega ancora la Fipe- lo scenario è pressoché invariato rispetto al 2014, con un aumento dei prezzi dell’1%, poco al di sopra del tasso di inflazione. Si segnala che a maggio 2015 i prezzi dei servizi di ristorazione commerciale (bar, ristoranti, pizzerie, ecc.) hanno subito una variazione dello 0,2% rispetto al mese precedente e di un punto percentuale rispetto allo stesso mese di un anno fa. L’inflazione acquisita per l’anno in corso è pari allo 0,9%. Nello specifico a variazione tendenziale dei prezzi nei bar è dell’1,2%. La maggior parte dei prodotti registra incrementi intorno all’1%, ad eccezione dei gelati per gli effetti stagionali del prodotto. Nei ristoranti tradizionali l’aumento dei listini è dello 0,9%, più modesto quello delle pizzerie (+0,8%). Qualche decimo di punto in più si registra nei prezzi della ristorazione veloce (+1,3%).