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Parmalat, a rischio il terzo mandato di Bondi
Un gruppo di azionisti trova l’intesa per il rinnovo del Consiglio di amministrazione. Ora l’attuale amministratore delegato, in vista del rinnovo dell’assemblea della società di Collecchio, potrebbe non essere confermato
Roma - Aria di cambiamento in casa Parmalat. La corsa di Enrico Bondi, attuale amministratore delegato, sarebbe al termine dopo aver già ricoperto il ruolo di commissario straordinario. L’indiscrezione relativa al rinnovo del consiglio di aprile e alla possibilità per Bondi di non ottenere il terzo mandato consecutivo è apparsa in queste ore sulla pagina di un quotidiano nazionale ed è confermata dall’accordo raggiunto da un gruppo di azionisti per il rinnovo del Consiglio di amministrazione (Cda) che azzera il board.
Skagen AS, Mackenzie Financial Corporation e Zenit Asset Management, cui fa capo il 15,3% del capitale hanno infatti un’intesa di coordinamento in base al quale sarà presentata alla prossima assemblea una lista comune di 11 candidati per il consiglio di amministrazione della società e una lista di cinque candidati per il collegio sindacale. Decisioni sui nominativi dei candidati non sarebbero state prese.
In particolare in una nota si spiega che in vista della prossima assemblea gli investitori "hanno deciso di lavorare insieme per individuare dei candidati che possano accompagnare Parmalat in una nuova fase di sviluppo, i cui principali obiettivi sono: il rafforzamento dell'attuale posizionamento sul mercato italiano; il continuo miglioramento della performance operativa; l'ulteriore crescita derivante da una mirata espansione internazionale, anche tramite acquisizioni che accrescano il valore per gli azionisti". E’ stato inoltre aggiunto, che l’accordo prevede che gli investitori si consulteranno per la formazione delle liste, che verranno depositate e votate in assemblea. L'accordo scadrà al termine dell'assemblea. In particolare, Skagen AS, societa' di gestione di fondi norvegese, controlla il 5% di Parmalat, Mackenzie Financial Corporation il 7,84% e Zenit Asset Management l'1,98%.