Filiera Corta
Pasqua: i menù tradizionali vincono sull’offerta internazionale
Uno studio della Fipe dimostra che la tradizione è preferita dal 65,8% dei consumatori. La spesa al ristorante sarà di 162 milioni con una flessione del 9% rispetto al 2014. Il calo delle presenze è stimato intormo all'11%
Roma- Anche per questa festa di Pasqua vincerà la tradizione. A segnalare la tendenza gastronomica è la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) sulla base dei risultati di un’indagine promossa sui locali italiani. Entrando nel “cuore” dei menù della ristorazione, le scelte della clientela saranno infatti concentrate su proposte tradizionali per 65,8%, ma in poco meno di un ristorante su tre si darà spazio alla reintrepretazione creativa della gastronomia locale. La cucina internazionale sarà invece scelta solo da un risicato 6,1% degli avventori. Attenzione- si spiega in una nota- sarà data inoltre alla convenienza e qualità con il menù “a pacchetto” scelto dal 59,4% ad un prezzo medio di 45 euro in lieve aumento sul 2014 per due punti percentuali. La spesa prevista sarà di 162 milioni di euro con una flessione del 9% sul 2014.
Tradizione dunque in prima linea con secondi piatti come agnello e capretto, seguiti da primi piatti come pasta ripiena e risotti; per quanto riguarda i dolci le proposte predilette saranno “classici” come pastiera napoletana, “pupa” molisana, seadas sarde, struffoli e salame di cioccolato. Rispetto alla Pasqua 2014 i menù saranno maggiormente orientati alla presenza di piatti della tradizione gastronomica locale, all’insegna della filiera corta.
Il Lunedì dell’Angelo, giorno tradizionalmente dedicato al fuoriporta e al fuori casa, vedrà, secondo i dati Fipe, una flessione di clienti di ben il 15%, in un quadro che vedrà aperti 8 ristoranti su 10, in leggero aumento rispetto allo scorso anno. Il 28% degli esercenti intervistati è meno ottimista rispetto al 2014: la previsione è di 2,8 milioni di clienti con una flessione del 15% sul 2014 come conseguenza di un tasso di riempimento del 65%.
A Pasquetta- si spiega ancora- il ristorante è meta soprattutto di turisti, sia italiani che stranieri, mentre i “locali” rappresenteranno il 40%. Parlando di menù, la proposta “all inclusive” riguarderà solo un ristorante su quattro ad un prezzo medio di 37 euro in crescita dello 0,7% rispetto al 2014. La spesa prevista in questo caso è di circa 102 milioni di euro.
RISTORANTI, STIMATA UNA FLESSIONE DELL'11 PER CENTO
Dal punto di vista economico è prevista una flessione per la clientela che nei giorni di Pasqua si accinge a frequentare i ristoranti del Belpaese. Nel giorno di Pasqua- spiega la Fipe- si prospetta in particolare un calo delle presenze dell’11%, mentre per il giorno successivo, solitamente deputato alle gite fuoriporta, la percentuale sfiora ben il 15%.
Analizzando nello specifico i dati della Fipe, è possibile vedere quanto la Pasqua “bassa” incida anche sull’attività dei ristoratori: a fronte di una clientela prevista intorno ai 6,4 milioni per una spesa totale di 264 milioni di euro, i ristoranti in attività saranno il 92% del totale contro il 94% dello scorso anno. Per il 32% dei ristoratori intervistati la clientela da servire per il pranzo di Pasqua sarà inferiore a quella del 2014, con 3,6 milioni di unità previste, ma non manca un 13% che si mostra più ottimista.
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