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Filiera Corta

Pasqua: la carne di agnello non fa più tendenza

Secondo un'indagine dell'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) su 50 macellerie italiane il venduto è calato del 30 per cento negli ultimi tre giorni

Roma – Cala per la Pasqua 2012 il consumo di carne di agnello. Secondo i dati dell'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) la diminuzione sarebbe di un terzo rispetto allo scorso anno. Il dato, anche se parziale, è molto significato sulle nuove abitudini delle famiglie italiane. Le statistiche, relative a 50 macellerie situate nei capoluoghi regionali e relativo al venduto negli ultimi tre giorni e rapportato allo stesso dato dello scorso anno, segnalano in percentuale un calo di un quasi 30%. L’analisi, effettuata su macellerie distribuite due per ciascun capoluogo di regione ad esclusione di Roma dove ne sono state monitorate 8 e Milano dove sono state 6 le macellerie monitorate, evidenzia che complessivamente sono stati venduti 2.296 kg di carne di agnello pari a circa 328 capi di agnello (il peso della carcassa macellata di un agnello e' di circa 6 kg e comunque inferiore a 8 kg).

Lo scorso anno nelle stesse macellerie erano state vendute 3.152 kg di carne d'agnello pari a circa 525 capi. Nel raffronto tra i due anni si registra una diminuzione di vendita di circa 856 kg di carne di agnello pari a circa 154 agnelli in meno con una diminuzione percentuale del 29.3%.

''Si tratta ovviamente di un dato assolutamente parziale - spiega Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa - ma comunque significativo. Ora rimane da capire se tale diminuzione si registrera' poi su scala nazionale quando avremo i dati degli allevatori e se la diminuzione che comunque appare evidente e' dovuta alla crisi economica oppure ad una presa di coscienza collettiva sulla necessita' di evitare il massacro degli agnelli che secondo le previsioni riconosciute da tutte le associazioni animaliste coinvolge ogni Pasqua oltre novecentomila capi''.

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