Filiera Corta
Pasqua, le famiglie stringono i cordoni della spesa
Previsto dalle organizzazioni di settore acquisti superiori ai 3 miliardi con un calo delle quantità tra il 2 e il 7%
Roma –Previsioni nere per i consumi pasquali. Le stime non proprio positive sul trend degli aquisti per le prossime festività arrivano dalle organizzazioni di settore. In particolare dal Centro studi di Federalimentare si prevede un calo del 2% e una spesa di circa 3 miliardi di euro per i prodotti alimentari da portare in tavola con un calo in quantità, tolta la cifra l’inflazione, di due punti percentuale.
Anche la Cia non si allontana molto dalle stime di Federalimentare. Per celebrare la festività gli italiani- commenta l’organizzazione agricola- spenderanno complessivamente circa 3,5 miliardi di euro, in pratica quasi la stessa cifra del 2011, ma con un calo delle quantità acquistate stimato tra il 5 e il 7 per cento. Vuol dire che con lo stesso budget dell’anno scorso, già “tagliato” dalla crisi, le famiglie in media compreranno di meno. Con un effetto ulteriormente depressivo sui consumi alimentari.
A incidere maggiormente sulla lista della spesa saranno proprio i prodotti “classici” della Pasqua -spiega la Cia-. I rincari, infatti, colpiscono prima di tutto uova di cioccolata (più 5-8 per cento) e colombe (più 3 per cento), già spinti in alto dai rialzi delle quotazioni internazionali di zucchero e cacao. Ma crescono anche i prezzi dell’agnello (più 6 per cento), del salame corallina (più 10 per cento), delle uova di gallina (più 2 per cento) e della pizza pasquale al formaggio (più 4 per cento).
Più in dettaglio -sottolinea la Cia- gli italiani ripartiranno in questo modo le spese per allestire le tavole di Pasqua e Pasquetta: 280 milioni di euro per pane e pasta; 650 milioni di euro per i formaggi; 800 milioni di euro per salumi, insaccati e soprattutto carne di agnello; 290 milioni di euro per ortofrutticoli (in particolare, carciofi, asparagi, radicchio) e per i legumi; 200 milioni di euro per l’olio d’oliva; 610 milioni di euro per vini e spumanti; quasi 500 milioni per le uova di cioccolata e per le colombe pasquali “commerciali” e “artigianali”. Da non dimenticare, infine, le uova: durante tutta la settimana santa se ne consumano quasi 500 milioni, più di otto a testa tra quelle colorate a mano e quelle “nascoste” negli ingredienti di torte e dolci tipici, con una spesa complessiva prevista intorno ai 135 milioni di euro
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