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Pomodoro da industria, trattativa chiusa nel Nord. Ritardo nel Sud
Terminata la fase di contrattazione del pomodoro da industria nel Bacino Nord Italia per la campagna di trasformazione 2021. Dai dati finali dei contratti di compravendita, che sono stati consegnati entro il 17 marzo all’OI Pomodoro da Industria Nord Italia come previsto dall’Accordo Quadro 2021, si è registrato un leggero aumento degli ettari (+ 5%) rispetto alla campagna 2020 legato in maniera significativa, all’incremento delle superfici destinate a pomodoro biologico.
“Alla luce del prezzo medio previsto nei contratti e tenendo conto delle modifiche dei parametri qualitativi e della maggiore premialità per il pomodoro tardivo – dichiara Bruna Saviotti, coordinatrice del Comitato territoriale del Bacino Nord di Anicav – possiamo affermare di aver riconosciuto alla parte agricola un aumento di circa l’8% rispetto al 2020 che consentirà di meglio marginalizzare e coprire gli eventuali maggiori costi di produzione. L’aumento del costo della materia prima per l’industria andrà a sommarsi all’incremento di oltre il 15% dei costi degli imballaggi e dell’energia.”
Ritardo delle trattative, invece, nel Bacino Centro Sud dove la parte industriale ha chiesto un incremento degli ettari da mettere a coltura rispetto al 2020 dopo le criticità registrate nella scorsa campagna dovute alla difficoltà di approvvigionamento idrico nell’areale foggiano e alla pandemia. Situazioni che avevano portato alla mancata chiusura di un accordo e, di conseguenza, a non poche difficoltà nei rapporti commerciali tra le parti.
“Si conferma, nel dialogo continuo con la parte agricola, la centralità della sostenibilità ambientale, etica e sociale che rappresenta un valore importante per la filiera” conclude Antonio Ferraioli, Presidente di Anicav.