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Filiera Corta

Pranzi e cene di Natale, la spesa si avvicina ai tre miliardi

A stimarlo è Coldiretti che prevede un aumento dello 0,3% rispetto allo scorso anno. Per Confesercenti la spesa pro-capite diminuirà del 9% rispetto al 2009

Roma - Gli italiani spenderanno 2,8 miliardi di euro per pranzi, cenoni di Natale, Vigilia e Santo Stefano con un aumento dello 0,3 per cento rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione dell’iniziativa “Il Natale sulle tavole degli italiani” al mercato di campagna Amica in via San Teodoro a Roma, nell’ultimo weekend di shopping prima delle feste.

Si tratta della conferma che gli italiani - sottolinea la Coldiretti - non intendono rinunciare all’appuntamento piu’ tradizionale dell’anno che oltre il 90 per cento trascorre in famiglia. In particolare quasi due italiani su tre (62 per cento) spenderanno la stessa cifra dello scorso anno, ma c’è anche un 17 per cento che prevede di spendere di piu' mentre un 21 per cento conterrà gli acquisti, sulla base dell'indagine “Xmas Survey 2010” di Deloitte. Si conferma la vittoria dei piatti piu’ tradizionali rispetto alle mode esterofile con meno ostriche, salmone e champagne e - precisa la Coldiretti - piu' bollito, cappelletti in brodo, pizze rustiche.

Immancabili su tutte le tavole degli italiani sono - sostiene la Coldiretti - il panettone o il pandoro secondo le preferenze e lo spumante italiano. Si stima che durante le feste saranno consumati in Italia cento milioni di panettoni e 80 milioni di bottiglie di spumante che, scelto nel 98 per cento dei brindisi, batte nettamente lo champagne.

Ad incidere di piu’ sulla spesa del pranzo di Natale è - sottolinea la Coldiretti - la carne da utilizzare come secondo ed anche per la preparazione del brodo con ben il 25 per cento che precede le bevande con lo spumante e il vino in testa che assorbono il 20 per cento e gli immancabili dolci con il 15 per cento, a pari merito con conserve, ortaggi e frutta con quella secca che incide maggiormente. A seguire - conclude la Coldiretti - la pasta necessaria per la preparazione dei primi piatti con il 10 per cento a parità con il pesce che è più presente nei menu’ della vigilia, mentre solo il 5 per cento della spesa viene destinato all’acquisto di formaggi e uova

Anche per Confesercenti la stima delle spesa natalizia si avvicina al calcolo effettuato dall'organizzazione agricola, ma con qualche sostanziale differenza.

La vigilia di Natale - spiega Confesercenti -  sarà in casa per oltre 54 milioni di italiani che non rinunciano alla tradizione ma continuano nell’operazione prudenza negli acquisti: per cena e pranzo natalizio la spesa pro-capite diminuirà del 9% rispetto al 2009 tornando ai livelli pre-2003. Il sondaggio Confesercenti-Swg il 91% segnala nel particolare - che gli italiani festeggeranno in casa propria, di amici o parenti, tranne un 3% che eviterà il rito di cucinare pranzando in un ristorante (in lieve aumento rispetto allo scorso anno) mentre un 2% andrà in vacanza in Italia. Ma ci sono anche circa un milione di persone (il 2%) che non potrà rinunciare al dovere lavorativo.

Sotto l’albero non si dimenticano del tutto le difficoltà economiche che ad esempio vedono le 13me del tutto assenti in circa 2,4 milioni di famiglie. E' d’obbligo dunque la prudenza: la spesa pro capite per il cenone ed il pranzo di Natale si aggira in media attorno ai 109 euro (il 9% in meno del 2009). Gli italiani quest’anno spenderanno complessivamente 2,7 miliardi per le tavolate di Natale con differenze piuttosto marcate fra cifre minime e massime: aumenta al 42% (dal 41% del 2009) la scelta di coloro che non spenderanno più di 75 euro per i piatti della tradizione natalizia, mentre sale al 35% (dal 31% del 2009) quelli che spenderanno fino a 125 euro; scende, invece, dal 23% al 20% la spesa degli italiani che arriveranno fino a 250 euro per arricchire la tavola con le più gustose ricette natalizie. Scende ancora, infine, dal 5% al 3%, la disponibilità di quanti vogliono davvero stupire i palati di parenti e amici superando i 250 euro di spesa.

Intanto in questi giorni si intensifica lo shopping natalizio e fanno il loro ingresso i prodotti alimentari protagonisti delle riunioni familiari dei giorni di festa. La spesa alimentare appare stabile a Milano e a Napoli, in leggero aumento a Genova, mentre è in flessione di oltre l’1% a Firenze.
Domina la moderazione anche se c’è sempre un’attenzione alla qualità. I cibi che riscuotono il maggior successo sono legati strettamente alla tradizione. Va sempre forte il panettone artigianale o di pasticceria a Milano; il grana resta un must a Genova, come il baccalà, tartufi formaggi di mucca capannina; pesce a partire dai frutti di mare, baccalà fritto, struffoli e pastiera non mancheranno sulle tavole dei napoletani, prodotti tipici come salumi, abbacchio, formaggi e pesce a Roma.

La spesa per il pranzo di Natale

Carne 25 %

Spumante, vino e altre bevande 20 %

Dolci 15 %

Frutta, ortaggi e le conserve 15 %

Pasta e pane 10 %

Pesce 10 %

Formaggi e uova 5 %

TOTALE 100 %

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

in data:18/12/2010

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