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Prodotti alimentari negli aeroporti : stop agli sprechi
Un‘interrogazione parlamentare chiede alla Commissione europea di regolare la gestione degli articoli merceologici ritirati integri ai passeggeri a rischio spazzatura
Roma- Molti di noi tantissime volte si sono chiesti dove finiscono i prodotti alimentari e non ritirati ai passeggeri negli aeroporti. Nella grande maggioranza delle volte finiscono per essere gettati nella spazzatura ancora integri. Insomma, per dirlo chiaramente - dice l’eurodeputato della Lega Nord Giancarlo Scottà- un vero e proprio spreco perché i prodotti potrebbero essere donati, attraverso degli accordi, regolati dalla Ue, tra gli aeroporti e gli organismi di volontariato. Proprio per questo l’eurodeputato ha chiamato in causa, con una formale interrogazione, l’esecutivo di Bruxelles.
‹‹La Commissione europea – spiega nel dettaglio Scottà- armonizzi i sistemi di gestione dei prodotti e degli oggetti ritirati ai passeggeri negli aeroporti che, una volta sequestrati, nella maggior parte dei casi, finiscono per essere gettati nella spazzatura ancora integri, quando potrebbero essere destinati ad associazioni di carità per un fine decisamente più nobile››.
L’europarlamentare trevigiano, nell’interrogazione “procedure di trattamento dei liquidi e degli oggetti proibiti negli aeroporti”, sottolinea che ‹‹nella normativa comunitaria non vi è alcun riferimento alla gestione dei suddetti articoli›› e che ‹‹le disposizioni dell’Ue sul tema elencano soltanto quali oggetti o prodotti non siano ammessi a bordo dei velivoli, mentre non si specifica dove essi finiscano una volta ritirati ai passeggeri››.
‹‹La competenza degli organi di gestione della sicurezza aeroportuale, infatti –spiega ancora Scottà- termina nel momento in cui è stata impedita l'introduzione di tali prodotti nella cosiddetta area sterile. La loro successiva gestione − come mi è stato indicato, limitatamente al caso italiano, dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile − è di norma assicurata dagli stessi gestori aeroportuali, che ne curano la distruzione o la successiva cessione ad organismi di volontariato oppure adottano procedure differenti, che tuttavia non sono chiaramente esplicitate e soprattutto differiscono per ogni aeroporto››.
‹‹Ho chiesto dunque all’Esecutivo Ue, precisa l’eurodeputato leghista- se esistono, anche se non concordate ufficialmente a livello europeo, procedure comuni per la gestione di tali prodotti da parte degli organismi di sicurezza aeroportuale e se si intende procedere ad armonizzare i sistemi di gestione di questi prodotti, anche con l'obiettivo di garantire la piena trasparenza dei sistemi di sicurezza››.
‹‹Ė avvilente -ha concluso Scottà- che vengano cestinati prodotti perfettamente utilizzabili, tra cui bevande, cibi semisolidi, prodotti cosmetici e tanti altri ancora, quando vi sono milioni di persone disagiate e meno abbienti che ne avrebbero bisogno e alle quali potrebbero essere donati attraverso degli accordi, regolati dalla Ue, tra gli aeroporti e gli organismi di volontariato››.