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Puglia: petizione popolare per ridurre gli “Alchil Esteri” nell’olio extravergine di oliva

Presentata a Bari dalla Cia Puglia la petizione popolare per chiedere la riduzione del parametro Ue degli “Alchil Esteri” nell’olio extravergine di oliva e combattere le miscele fraudolente. All’incontro, presso il Palazzo della Regione Puglia sono intervenuti Antonio Barile, presidente Cia Puglia, Dario Stefàno, assessore Risorse agroalimentari della Regione Puglia, e Nichi Vendola, presidente Regione Puglia.

“Le aziende olivicole pugliesi -ha affermato il presidente della Cia Puglia Antonio Barile- sono in profonda crisi. C’è bisogno di tutelare seriamente l’olio extravergine di oliva. La Cia Puglia ha avviato su tutto il territorio regionale pugliese una raccolta di firme, affinché l’Unione Europea riduca immediatamente il parametro degli Alchil Esteri per garantire la qualità dell’extravergine.

La Cia Puglia, con una petizione popolare indirizzata al presidente Ue Josè Barroso, al commissario Agricoltura Ue Dacian Ciolos, al presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro e al ministro delle Politiche agricole Mario Catania, chiede la modifica del Regolamento Ue 61/2011 affinché venga ridotto il parametro degli Alchil Esteri, che individua i fenomeni fermentativi e degradativi delle olive di scarsa qualità, dagli attuali 75 mg per kg a 30 mg per kg di olio extravergine di oliva. Questa riduzione è fondamentale per salvaguardare i produttori di olio extravergine d’oliva e per contrastare le miscele con olio lampante e deodorato. Infatti la soglia attuale degli Alchil Esteri di 75 mg/kg, che è stata introdotta dall’aprile scorso è troppo alta e consente di mettere in commercio con la dicitura “olio extravergine d’oliva” anche oli extravergini ottenuti con miscele che possono contenere fino al 60% oli lampanti rettificati e deodorati”.

“La Cia Puglia, nel dare atto all’Ue dell’importanza rappresentata dall’introduzione per la prima volta nella normativa comunitaria del parametro degli ‘Alchil Esteri’, chiede alla Ue -ha aggiunto Barile- di modificare il regolamento Ue 61/2011 e ridurre il parametro degli ‘Alchil Esteri’ a 30 mg/kg. Tale riduzione è la condizione indispensabile per dare trasparenza al mercato dell’olio extravergine d’oliva, tutelare i consumatori e il patrimonio ambientale pugliese costituito da 60 milioni di ulivi, di cui ben 5 milioni secolari e monumentali. L’extravergine contraffatto con olio deodorato e lampante è -ha rimarcato il presidente della Cia Puglia- la rovina dell’olivicoltura pugliese che ha visto nelle settimane scorse crollare i prezzi dell’olio extravergine e delle olive. A ciò si aggiunge la concentrazione della trasformazione olearia in poche mani, in grandi frantoi peraltro beneficiari di importanti finanziamenti regionali con finalità esclusivamente speculative e senza alcuna attenzione alla filiera”.

“L’olivicoltura pugliese con i suoi 1,5 milioni di quintali di vero olio extravergine d’oliva è la regione che si pone al primo posto nel mondo tra le regioni che producono olio extravergine. La Puglia -ha concluso Barile- supera l’intera Spagna che produce appena 600/700mila quintali di olio extravergine. Infatti le stime più attendibili, non addomesticate, ci dicono che l’olio extravergine rappresenta solo il 5 per cento della produzione olivicola spagnola, e che per il restante 95 per cento è costituita da olio deodorato o lampante. Gli olivicoltori pugliesi non temono la concorrenza leale del ‘vero’ olio extravergine, qualunque sia la provenienza, perché la quantità disponibile effettiva di olio extravergine è enormemente al di sotto della crescente domanda mondiale, che, purtroppo, per oltre il 50 per cento viene soddisfatta da olio extravergine mistificato e miscelato con oli deodorati e lampanti”.

in data:09/01/2012

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