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Sandali: "i marchi storici dell'olio non devono essere un taxi per il falso made in Italy”
Il direttore generale dell'Unaprol, dopo l'attacco al comparto da parte del New York Times, propone di elaborare un progetto finalizzato a riportare in Italia la proprietà delle grandi case di produzione del settore
Roma- “Il vero made in Italy nell’olio extra vergine di oliva non ha posizioni di retroguardia, almeno nel nome, ma stenta a decollare nel vissuto dei consumatori e negli orientamenti di acquisto”. Ne è convinto Pietro Sandali direttore generale di Unaprol e Capo Area economica di Coldiretti che aggiunge: “la legge Mongiello sul salva olio made in Italy ne è la prova evidente. Una legge approvata all’unanimità dal Parlamento che una minoranza di interessi sostenuti dalla cattiva rappresentanza del settore ha tentato di mettere in discussione dal primo giorno della sua approvazione. Purtroppo per loro – sottolinea Sandali, alla Camera dei Deputati, durante la presentazione del libro di Extraverginità di Tom Mueller - la legge c’è ed è in vigore perché fa bene al vero made in Italy e gli attacchi del New York Times al falso olio di oliva spacciato fraudolentemente sul mercato statunitense come made in Italy confermano quanto si debba ancora investire per informare correttamente il consumatore senza indurre in allarmi che il più delle volte rispondono ad interessi estrani al mondo della produzione e che nulla hanno a che fare con un’informazione corretta”.
La presenza all’interno della stessa categoria dell’olio di tante tipologie di prodotti genera nel consumatore una confusione in cui, spesso, vince solo la logica del prezzo. Nelle fasce medio - basse la competizione si gioca fra aziende di grandi dimensioni, in alcuni casi di multinazionali che hanno acquistato marchi italiani. Nella stessa fascia di prezzo agiscono anche aziende di medie dimensioni che, a volte, detengono marchi storici e molto noti. Nello stesso contesto si inseriscono le private label che hanno una presenza significativa a scaffale e rappresentano per il consumatore una gamma garantita dal marchio dell’insegna. “Un tutti contro tutti – sottolinea Sandali - che ha finito con il danneggiare il settore rendendo tutti più poveri. Tant’è che da tempo le principali multinazionali del settore sono crisi. “Forse – ha aggiunto Sandali più che svendere i marchi storici del Made in Italy dell’olio di oliva bisognerebbe pensare ad un progetto coraggioso che miri a riacquistarli riportando la proprietà in Italia perché non siano solo un taxi sul quale far viaggiare con la targa made in Italy l’olio extra vergine di oliva che non è prodotto in Italia”.
Non si differenziano molto le posizione e le analisi degli onorevoli Colomba Mongiello, Nicola Oliverio e del Tenente colonello Amedeo De Franceschi
Nel settore dell'olio d'oliva siamo riusciti – dice Colomba Mongiello- a costruire un sistema di regole sull'etichettatura e ad introdurre sanzioni penali e finanziarie più severe decidendo di essere più rigorosi dell'Europa, più disciplinati dell'Europa, più accorti dell'Europa. Ecco perché in Europa non ci capiscono, non ci vogliono capire. Per una volta siamo noi, l'Italia- incalza l'onorevole- il modello da copiare per rendere più equo, trasparente, legale un mercato in cui hanno avuto troppo peso i Paesi che il cibo non lo producono e le aziende che hanno speculato sulla debolezza degli agricoltori, l'inefficacia delle norme, l'opacità delle filiere produttive.
Il Parlamento- ricorda l’onorevole Oliverio- si è attivato per articolare norme e sanzioni adeguate alla tutela del made in Italy. Mentre noi proponiamo le etichette che valorizzano l'origine, però, altri avanzano l'etichettatura semaforica per continuare a regolare il traffico commerciale a proprio uso e consumo; arrivando anche a spacciare per ‘insani’ alimenti che, al contrario, garantiscono salute e vita. Alimenti che compongono- specifica Oliverio la Dieta Mediterranea, dichiarata patrimonio dell'umanità perché sintesi di una cultura millenaria e presidio salutistico ben più importante di tanti farmaci in commercio.
Sono state di importanza straordinaria- spiega invece il Tenente colonello Amedeo De Franceschi- per le attività di contrasto alla contraffazione nel settore oleario le previsioni contenute nel capo IV della legge 9 del 14 gennaio 2013. In particolare per quanto attiene al rafforzamento degli istituti processuali e investigativi con l'estensione ai reati connessi agli artt 515, 516 e 517 quater dell'ausilio di intercettazioni o comunicazioni telefoniche, in quanto come è noto agli addetti ai lavori non esiste al momento nessuna analisi forense che sappia discriminare tra miscele legali e miscele illegali ovvero realizzate con olio lampante o deodorato. È stato inoltre- dice ancora il tenente colonello- il primo provvedimento che ha recepito sul territorio nazionale alcuni divieti previsti dalla normativa comunitaria dal 2009 ad oggi ovvero da quando è stato introdotto l'obbligo dell'origine in etichetta, come ad esempio quelli contenuti nel capo II della legge relativi alle caratteristiche organolettiche degli oli in etichetta non previsti dalle norme comunitarie.
TOM MUELLER, AUTORE DEL VOLUME 'EXTRAVERGINITA'', PRENDE LE DISTANZE DAL NEW YORK TIMES
"Il fumetto del New York Times non ha alcun legame con me, ne' con il mio lavoro. Si tratta di immagini spiritose, che contengono anche verita', ma soprattutto clamorosi errori e scontano un approccio tendenziosissimo che ignora la qualita' e si concentra solo sulle frodi". E' netta la presa di distanza di Tom Mueller, autore del volume 'Extraverginita?'', dalle vignette satiriche sul "Suicidio dell'extravergine italiano", pubblicate ieri dal giornale, che lo vedevano erroneamente citato come fonte. "Mi dispiace per il mio nome e soprattutto per l'Italia. Ho sentito il giornale e probabilmente verra' pubblicata una rettifica" ha assicurato Mueller durante la presentazione del volume alla sala stampa della Camera dei Deputati. "Ad ogni modo - ha continuato - questa vicenda puo' rappresentare un'opportunita' per il made in Italy: occorre comunicare in maniera piu' efficace la qualita' e spiegare ai consumatori cos'e' il vero prodotto italiano".
Il libro "Extraverginita'", edito da Edt, e' un viaggio nel sublime mondo dell'olio, "una metafora dell'Italia che ammiro", ma anche un monito per conoscere e combattere il parallelo mercato del falso, "che rappresenta una minaccia mortale ai produttori, ai consumatori, al settore e all'immagine dell'Italia".
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