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Spumanti: l'anima da latin lover conquista i mercati esteri
Nel 2012 la bollicine Made in Italy hanno registrato +12,96% in volumi rispetto al 2011, per un giro d'affari nei 78 Paesi di esportazione di 2,5 miliardi di euro (+19,10% sul 2011).
Roma - La concorrenza enologica non spaventa gli spumanti italiani. Nel 2012 la bollicine Made in Italy hanno registrato +12,96% in volumi rispetto al 2011, per un giro d'affari nei 78 Paesi di esportazione di 2,5 miliardi di euro (+19,10% sul 2011). Il trend, ufficializzato dall'Osservatorio economico vini-Ovse segnala che l’Europa rappresenta il 54% dei volumi (+3,7% sul 2011) con circa 164,7 milioni di bottiglie e un 51% sul valore globale (+1,1%).
L’analisi fatta segnala che Francia, Olanda, Svizzera, Svezia, Austria e Polonia sono in crescita del 11%. In particolare la Francia passa da circa 5 mln/bott. importate a quasi 9 milioni (+34%), principalmente Prosecco e Moscato. Anche la Germania è in crescita (+2,9%) come la Gran Bretagna (+9%). Notevole l’export in Giappone e Estremo Oriente che viaggiano intorno a un +11% in valore. Decisamente anche buona situazione cinese che rappresenta un mercato in crescita a due cifre. In Russia bene il Prosecco e gli spumanti generici di origine piemontese e lombardi. Nell''ex Urss si registra un incremento di consumi del 8% con un incremento dei valori del 3%. Infine gli Usa mantengono un regolare trend crescente e continuo pari a circa il 15% del totale mondiale, ovvero 45,6 milioni di bottiglie, compreso il Messico e i Paesi centrali.
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