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Torna il sereno sull’Oliveto Italia
Atteso un aumento produttivo di quasi il 60%. Buono- rileva Ismea- lo stato delle colture, con ottime aspettative sulla qualità del prodotto finale
Roma- Il peggio è alle spalle. Sull’olivicoltura italiana torna il sereno. La campagna 2015/16 si preannuncia una campagna decisamente migliore. A rilevarlo è l’Ismea sulla base di una primissima ricognizione da cui si evince un forte incremento produttivo per l’Oliveto Italia rispetto ai bassi livelli del 2014. L’ultima annata, probabilmente tra le peggiori del settore, è archiviata Dalle 222 mila tonnellate della scorsa campagna (preconsuntivo Ismea su dati Agea) si dovrebbe arrivare quest’anno- si legge in una nota- a una produzione superiore a 350 mila. Si avrebbe così un recupero di quasi il 60%, che manterrebbe comunque la produzione sotto i livelli del 2013, quando si erano ottenute 460 mila tonnellate di oli di oliva.
In generale, non si segnalano problemi fitosanitari, dopo i pesanti attacchi di mosca olearia della scorsa annata. Una condizione, dunque, ottimale - rileva l’Ismea - sia in relazione alle rese in olio sia alla qualità del prodotto finale.Senza dubbio - prosegue la nota - il forte caldo di luglio e la prolungata assenza di precipitazioni hanno ostacolato il normale sviluppo vegetativo degli oliveti, impedendone la piena carica produttiva.
L’evoluzione più recente, anche da un punto di vista climatico, non sta creando problemi nei principali centri di produzione nazionale, né si registrano timori da parte degli olivicoltori in merito a danni da agenti patogeni, nonostante le piogge autunnali. Con il procedere delle operazioni di raccolta, di cui si registra l’avvio proprio in questi giorni, si avrà un quadro più puntuale della situazione che permetterà di affinare le stime di produzione e di valutare i risultati anche nelle dimensioni regionali.