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Un carnevale da girone dei golosi. Ecco la mappa regionale delle leccornie della festa

A redigerla è Coldiretti che ha stimato un consumo di almeno 12 milioni di chili di dolci tipici in questo week end. Per la spesa al forno o in pasticceria si spenderanno dai 15 ai 30 euro al chilo

Roma- Arriva puntuale, come per ogni altra festività che si rispetti, il toto consumo su dolci e leccornie per i festeggiamenti di Carnevale in attesa delle celebrazioni del martedì grasso. E neanche a farlo apposta i primi a stimare l’andamento degli acquisti di frappe e altro è Coldiretti, l’impeccabile organizzazione agricola di Palazzo Rospigliosi. Ecco quindi, che  in una sorta di girone dantesco dei golosi, vengono snocciolati i dolci che vengono mangiati e degustati in occasione della ricorrenza.  Quanto alla spesa si stima invece che nel Belpaese in questo ultimo weekend saranno consumati almeno 12 milioni di chili di dolci tipici di carnevale. Per l’acquisto al forno od in pasticceria si spenderanno dai 15 ai 30 euro al chilo, prezzi sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno.

Sulle tavole arriveranno quindi dolci di tutti i tipi, dai Berlingozzi e cenci toscani,  alla cicerchiata abruzzese per arrivare ai brugnolus e orillettas, tanto per fare qualche esempio.  Per avere però un’idea più precisa è meglio dare un’ occhiata alla mappa preparata da Coldiretti:

ABRUZZO: cicerchiata, gnocchetti grandi come ceci, fritti, guarniti con zucchero caramellato e miele e decorati con i canditi e confettini;

 

BASILICATA: chiacchiere, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo torta da sanguinaccio, taralli al naspro, zucchero caramellato;

 

CALABRIA: pignolata, piccole sfere di pasta dolce, fritte in olio di oliva e unite tra di loro dal miele e chiacchiere;

 

CAMPANIA: struffoli, bastoncini con zucchero, miele e frutta candita, fritti e con confettini colorati, zeppole e sanguinaccio, crostata con sangue di maiale e cioccolato;

 

EMILIA ROMAGNA: sfrappole e lasagnette, tagliatelle dolci fritte bagnate con succo di arancia e cosparse di zucchero a velo;

 

FRIULI VENEZIA GIULIA: crostoli, le frittelle e - segnala la Coldiretti - le castagnole;

 

LAZIO: frappe fritte o al forno e castagnole gustose e morbide palline di pasta fritta riempite di ricotta o crema pasticciera;


LIGURIA: bugie nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo;

 

LOMBARDIA: tortelli, dolci fritti cosparsi di zucchero e cannella o farciti con crema o con uvetta;

 

MARCHE: scroccafusi, palline di pasta con cannella e scorza di limone prima lessate in acqua bollente e poi fritte. spolverati di zucchero e bagnati con alchermes;

 

MOLISE: scorpelle, dolcetti ricoperti di miele e Struffoli;

 

PIEMONTE: bugie, rombi o nastri fritti;

 

PUGLIA: chiacchiere e frittelle;

 

SARDEGNA: brugnolus, a base di farina, uova e purea di patate, fritti e avvolti nello zucchero e orillettas, listarelle di pasta intrecciate, fritte e ricoperte di miele;

 

SICILIA: pignolata dolce metà bianco e metà nero composto - precisa la Coldiretti - da pezzettini di pasta fritti e ricoperti da glassa al limone o cioccolata e ravioli fritti con crema o ricotta;

 

TOSCANA: berlingozzi, ciambelle e cenci, nastri di sfoglia fritti;

 

TRENTINO A.A.: grostoi, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo:

 

UMBRIA: frappe e struffoli, bastoncini con zucchero, miele, frutta candita fritti e guarniti con confettini colorati;

 

VALLE D'AOSTA: bugie, tortelli con uva sultanina ammorbidita nel rum e ricoperti di zucchero e - continua la Coldiretti -  panzerotti alla marmellata;

 

VENETO: galani, strisce quadrate o rettangolari fritte, frittelle e castagnole bocconcini fritti.

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

in data:06/02/2016

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