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Una "carta costituzionale dell'agroalimentare" per continuare a credere nel cibo sano
L'iniziativa è del Consiglio nazionale delle ricerche nell'ambito del piu' ampio progetto ''Safety for food'. La metodologia e' quella di una sorta di ''Kyoto dell'alimentazione" molto piu' inclusiva rispetto agli accordi sui cambiamenti climatici
Roma- Una ''carta costituzionale dell'agroalimentare'' che contenga indicazioni e buone pratiche per la sicurezza del cibo nell'era della globalizzazione dei mercati, da proporre a tutto il mondo, come eredita' dell'Expo 2015. A proporre l'iniziativa è il Consiglio nazionale delle ricerche nell'ambito del piu' ampio progetto ''Safety for food' presentato oggi a Milano, promosso da Cisco Italia e Penelope Spa, che vede coinvolti i ministeri delle Politiche agricole alimentari e forestali e della Salute, l'Istituto Superiore di Sanita', Italia sostenibile per azioni, Agenzia per l'Italia digitale - Presidenza del consiglio dei Ministri. '
'La sicurezza del cibo - ha spiegato Francesco Loreto, direttore del Dipartimento di scienze bio-agroalimentari del Cnr - e' un problema a cui oggi si deve prestare attenzione anche per i cambiamenti previsti negli scenari futuri: crescita della popolazione mondiale a 9 miliardi di persone, conseguente sviluppo delle produzioni per far fronte al fabbisogno di alimenti, integrazione sempre piu' veloce dei mercati e quindi necessita' di realizzare sistemi efficienti di sorveglianza dei fattori di rischio nelle filiere produttive, non solo con i controlli ai confini dei paesi importatori ''.
Come si arrivera' alla formulazione del protocollo? ''La metodologia e' quella di una sorta di ''Kyoto dell'alimentazione molto piu' inclusiva rispetto agli accordi sui cambiamenti climatici'', prosegue Loreto, ''e prevede la messa a punto di un questionario sulle emergenze per la sicurezza alimentare, formulato da ricercatori a livello nazionale, l'invio agli specialisti dell'Unione Europea e successivamente degli altri paesi del mondo. Il tutto accompagnato da una piattaforma ''social', come momento di confronto aperto a tutti coloro che vorranno intervenire nel dibattito''. I rischi connessi al cibo sono molti: da quello legato al recupero degli alimenti, all'aumento delle infezioni virali e da micotossine, all'incidenza del global warming nella diffusione di nuove patologie. ''Ma il documento, che si rivolge soprattutto ai paesi emergenti, ancora carenti di normative nel settore, vuole includere anche il nel senso di assicurare cibo in quantita' e qualita' adeguate alla gran parte di popolazione umana che oggi ne e' priva e che in futuro potrebbe drammaticamente aumentare'', conclude Loreto. Tutti gli aspetti tematici del progetto ''Safety for food' sono supervisionati dal CNR che ha assunto il ruolo di advisor scientifico della piattaforma che consentira' alle comunita' scientifiche e a tutti i soggetti interessati, ancor prima dell'inizio di Expo 2015, di incontrarsi in rete, condividere contenuti e predisporre percorsi comuni di collaborazione, di informazione e di definizione di possibili regole fondamentali per giungere, in coincidenza dell'Expo, a delineare e ratificare la 'Carta'.