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Unaprol, le politiche di sviluppo locale possono far vincere l'olivicoltura
"Qualità, capacità di impresa, diversità e valorizzazione dell'origine, sono le frontiere con le quali deve confrontarsi il comparto olivicolo nazionale e in particolare il mondo della trasformazione". Lo ha dichiarato Massimo Gargano, presidente di Unaprol all'assemblea dell'Aifo, l'associazione dei frantoiani, riunita a Catania a discutere sul tema: le nuove prospettive per il comparto olivicolo alla luce delle nuove normative.
"La riforma della Pac, ha detto Gargano, offre al settore olivicolo e al comparto dei frantoi in particolare, l'opportunità di operare vere e proprie scelte di politica economica puntando su un modello di sviluppo locale. Questo modello - ha poi continuato Gargano - possiede nelle attività produttive e nel territorio gli elementi “unici” di un sistema vincente che d'ora in poi può contare sugli strumenti della programmazione integrata di filiera".
Il nuovo regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale, contiene i principi necessari a garantire lo sviluppo sostenibile delle zone rurali attraverso il trasferimento di conoscenze e l'innovazione; il sostegno alla competitività dell'agricoltura ed alla redditività delle aziende; l'organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi; la salvaguardia, il ripristino e la valorizzazione degli agroecosistemi, l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio. Sono tutti elementi che concorrono a formare un nuovo modello di sviluppo che sarà basato sulla centralità delle organizzazioni dei produttori e delle organizzazioni interprofessionali organismi nei quali il sistema della rappresentanza dei frantoi potrà giocare insieme ai produttori un ruolo centrale. "Il protagonismo che ne scaturirà - ha aggiunto Gargano - richiederà una profonda rivisitazione delle norme nazionali (d.lgs. 102/2005) e regionali sul tema della rappresentanza, ma soprattutto dell’approccio con il quale gli olivicoltori si avvicineranno a questi strumenti".
Sono 3.760 i frantoi in Italia, secondo i dati censiti a giugno 2013 dal sistema telematico Sian, tenuto da Agea. Negli ultimi anni il loro numero si è ridotto ma l'innovazione tecnologica che ha caratterizzato il comparto della trasformazione ha permesso di rispondere meglio alle esigenze della produzione. Oggi il sistema dei frantoi in Italia è in grado di lavorare quantità maggiori di olive in minore tempo rispetto al passato. Ciò ha migliorato gli aspetti qualitativi della produzione nazionale incrementando la catena del valore legata al concetto del Made in Italy.