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Vacilla il mito della pizza made in Italy. Da "Report" accuse di non salubrità
Con l'inchiesta “Non bruciamoci la pizza” il programma di Rai3 condotto da Milena Gabanelli denuncia elementi cancerogeni nel prodotto a causa di una mancanza di pulizia dei forni
Roma- Occhi puntati questa sera su uno dei simboli del made in Italy. A mettere sul banco degli imputati prodotto e pizzaioli è Milena Gabanelli che riparte con il suo programma cult “Report” da questa domenica alle 21.45 su Rai3. Dopo il caffè ora tocca dunque alla pizza con un’inchiesta che ha già sollevato, prima di andare in onda, proteste e polemiche. Filo conduttore dell’intera trasmissione il sistema economico che c'è dietro il cibo che tutti ci invidiano, da dove vengono gli ingredienti e come funzionano i controlli.
Secondo Report, con l’inchiesta “Non bruciamoci la pizza”, da Napoli a Roma per arrivare Milano, Venezia e Firenze la pizza che si mangia spesso non è digeribile e talvolta, può contenere elementi cancerogeni. In particolare viene denunciato che i pizzaioli hanno l’abitudine di non pulire il forno e tra fumi e farina carbonizzata la pizza può rappresentare un rischio per la salute.
L’inchiesta è inoltre supportata da un’analisi delle pizze fatta da laboratorio specializzato sugli idrocarburi negli alimenti. Attraverso il lavoro di Bernardo Iovene si affronta poi anche il mercato delle pizze surgelate, le scatole per la pizza da asporto , i vari tipi di farina e di grani. Si analizza il modo di fare l’impasto nelle varie città italiane. Le varie tipologie di oli, di pomodoro e mozzarelle. Il risultato è che il prodotto italiano più diffuso nel mondo, valutato dagli assaggiatori professionisti, è a volte di bassa qualità.