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Vendemmia, le verità di Assoenologi
L’Associazione Enologi Enotecnici Italiani non ritiene opportuno formulare previsioni prima che almeno il 10% della produzione sia stata conferita. Sulla base, però, della comunicazione Agea stima un quantitativo di 45,6 milioni di ettolitri
Roma- Assoenologi sulla vendemmia 2013 ha le sue verità. L’Associazione Enologi Enotecnici Italiani non ritiene opportuno, a differenza di altri, formulare - si legge in una nota - previsioni quantitative e qualitative prima che almeno il 10% della produzione sia stata conferita. L’associazione- fa sapere che comunicherà i suoi dati definitivi solo a fine ottobre. Sulla base, però, della comunicazione Agea sulle denunce di produzione presentate in gennaio si può stimare, si legge, un quantitativo di 45,6 milioni di ettolitri, ossia oltre la media quinquennale. Allo stesso l’associazione ha lavorato sulla vendemmia 2013 regione per regione. Ecco la mappa.
L
PIEMONTE
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2012
Lo scorso inverno è stato caratterizzato da abbondanti precipitazioni sia pio-vose che nevose. Le viti hanno potuto iniziare il ciclo vegetativo con una buona riserva idrica. Il mese di aprile non particolarmente mite ha causato un ritardo del germogliamento rispetto alle ultime annate, avvenuto solo nei primi giorni di maggio, anche se con regolarità e uniformità. Le ricche precipitazioni del mese di maggio e della prima decade di giugno non hanno disturbato l’allegagione; complessivamente i grappoli sono si presentano compatti con acini grandi. I continui mutamenti climatici e l’elevato tasso di umidità, spesso accompagnati da giornate coperte e senza sole, hanno creato le condizioni ideali per il diffondersi delle principali ampelopatie primaverili che hanno colpi-to in maniera diversa parecchi vigneti. Le temperature si sono poi innalzate in maniera netta permettendo alla vite di recuperare parzialmente il ritardo del ciclo vegetativo. Solo da metà agosto, con giornate soleggiate e una buona escursione termica, è iniziata la lenta ma costante maturazione dell’uva e del legno.
La varietà che risulta meno produttiva è il Nebbiolo, per tutti gli altri vitigni (Moscato, Brachetto, Barbera) si prevede una produzione in aumento rispetto al 2012 del 5%, pari a circa 2.500.000 ettolitri di vino.
L’epoca di vendemmia è prevista in ritardo rispetto al 2012 di circa dieci giorni ma sicuramente in linea rispetto a un’annata normale. La raccolta delle uve Chardonnay e Pinot Nero base spumante è iniziata negli ultimi giorni di agosto per concludersi a inizio settembre, mentre per le uve Brachetto e Moscato bisognerà attendere la prima decade di settembre. Per tutte le altre varietà, in particolare Barbera e Nebbiolo, l’epoca di raccolta sarà condizionata dalle condizioni del mese di settembre.
La qualità dei vini si preannuncia ottima, ma risulteranno fondamentali le condizioni climatiche e meteoriche da oggi al termine dei conferimenti.
Le scorte sono molto basse sia per i vini rossi sia per quelli bianchi, mentre risultano più importanti per i vini aromatici (Moscato e Brachetto).
LOMBARDIA
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2012
L’inverno è stato caratterizzato da clima freddo. Da dicembre a febbraio si sono verificate abbondanti precipitazioni ma entro la normalità. Marzo ed aprile hanno visto piogge intense superiori alla media stagionale. Le tempera-ture si sono mantenute entro i limiti, ma con alcuni sbalzi che hanno avuto la punta massima il 18 aprile con 20°C. L’anomalo andamento climatico di mar-zo ha condizionato i processi connessi al risveglio vegetativo provocando un ritardo di circa due settimane rispetto alla stagione precedente, tanto che il germogliamento è avvenuto nell'ultima decade di aprile. Anche maggio è stato fresco e molto piovoso. La prima metà di giugno è stata caratterizzata da diversi temporali e da notti fredde che hanno condizionato la fioritura e l'alle-gagione delle qualità precoci e provocato quindi acinellatura e cascola. Spo-radici gli attacchi di peronospora e oidio che sono stati prontamente contenuti con opportuni trattamenti. L’invaiatura nelle varietà precoci è iniziata tra il 25 luglio e i primi giorni di agosto, mentre per le altre uve si è dovuto attendere la metà del mese. Attualmente si registra un ritardo di maturazione di 10-12 giorni rispetto al 2012, ma in linea con la media pluriennale.
In Oltrepò Pavese e in Franciacorta i primi grappoli di Pinot Nero e Pinot Gri-gio per le basi spumante si sono staccati tra il 19 e il 20 agosto, in ritardo di almeno una settimana rispetto allo scorso anno. Buona parte delle aziende ha iniziato la vendemmia dei Pinot il 22-23 agosto in Franciacorta e il 26 in Oltrepò. Un particolare di questa annata è l'eterogeneità di maturazione, a volte anche elevata, se riferita alle diverse esposizioni dei vigneti. In entrambe le zone la qualità delle uve base spumante risulta buona con qualche punta di ottimo. Per le altre uve bianche e rosse, che presentano una buona sanità, tutto dipenderà dalle condizioni meteo delle prossime settimane.
Attualmente si stima un aumento quantitativo di almeno il 5% rispetto alla pas-sata campagna, con alcuni cali nei vigneti che sono stati colpiti da acinellatura in fase di allegagione. Diverse grandinate hanno disturbato la Franciacorta nel mese di maggio creando problemi più legati alla quantità che alla qualità.
In Valtellina la maturazione delle uve Nebbiolo è in ritardo di 12-15 giorni ri-spetto allo scorso anno, ma è in linea con le annate 2001-2002. L'invaiatura è avvenuta nell'ultima decade di agosto, mentre l’inizio della vendemmia è pre-visto nella seconda quindicina di ottobre. Anche in questo territorio la qualità è stimata fra il buono e l’ottimo. La quantità è nella media produttiva anche se alcune tipologie (Inferno e Grumello) sono state colpite da grandinate.
Al momento il mercato è stazionario ma con probabile tendenza al rialzo per i Pinot.
TRENTINO ALTO ADIGE
Quantità: +15% rispetto vendemmia 2012
La primavera 2013 in tutta la regione è stata caratterizzata da condizioni clima-tiche molto difficili. Le abbondanti precipitazioni (maggio 260 mm di pioggia) abbinate alle basse temperature hanno ritardato la fioritura. I mesi di luglio ed agosto sono risultati molto caldi e siccitosi accentuando il ritardo fenologico della vite. La peronospora nei mesi di maggio e di giugno è stata piuttosto virulenta, ma gli attacchi sono stati contenuti dall'impegno dei viticoltori. Anche l'oidio si è fatto sentire, soprattutto nel mese di luglio. Si segnala poi un leggero ma preoccupante incremento di viti colpite dalla flavescenza dorata.
In Trentino l’avvio della vendemmia delle varietà a frutto bianco è previsto per la prima settimana di settembre e, dopo molti anni, si ritorna a vendemmiare in epoche tradizionali. Anche in Alto Adige le prime uve saranno staccate più tardi (10-12 giorni rispetto al 2012) e più precisamente nella seconda decade di settembre quando verranno raccolte quelle base spumante, quindi sarà la volta di Pinot Grigio, Sauvignon, Chardonnay, Pinot Bianco e, salendo di quo-ta, Müller Thurgau e Gewürztraminer. Per quanto riguarda le varietà a bacca rossa si incomincerà con il Pinot Nero nella seconda decade di settembre, mentre per la Schiava e il Lagrein il pieno dei conferimenti è previsto nella prima decade di ottobre. La raccolta proseguirà poi fino alla fine dello stesso mese con le ultime uve di Merlot e Cabernet. In tutta la regione l'uva è sana e ci sono le prerogative per un'ottima qualità dei futuri vini, ovviamente tutto rimane subordinato all'andamento climatico e meteorico delle prossime settimane.
In Trentino i controlli prevendemmiali di fine agosto rilevano per Chardonnay e Pinot Grigio, nelle zone di fondovalle, gradazioni zuccherine medie di 12° Brix, con acidità sostenute e pH decisamente interessanti. La buona produzione del-la varietà bianche è da imputare ad un maggiore peso dei grappoli, che me-diamente presentano il 30% in più di acini rispetto al 2012. Qualitativamente, per le varietà a frutto bianco, in particolare Chardonnay e Pinot Grigio, si pre-vedono ottimi livelli e lo stesso, grazie ad una maturazione più rallentata, vale anche per le varietà aromatiche (Müller Thurgau e Gewürztraminer).
La previsione produttiva per il 2013 è soddisfacente, con una quantità ade-guata al potenziale di tutta la regione. Si stima infatti, in tutto il Trentino Alto Adige, un 15% in più rispetto allo scorso anno.
VENETO
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2012
In Veneto l’andamento del ciclo vegetativo si è svolto nella norma. Le precipi-tazioni abbondanti e le temperature sotto la media stagionale hanno interes-sato la prima fase vegetativa determinando qualche problema fitosanitario, in quanto le operazioni colturali con mezzi meccanici in vigneto sono risultate alquanto difficoltose.
Il ciclo vegetativo è quindi proseguito in modo ottimale, anche se un picco di calore a fine luglio ha richiesto l’uso dell’irrigazione di soccorso. Gli eventi at-mosferici (gradinate e forti temporali) si sono concentrati in qualche zona sia del Veneto orientale che occidentale colpendo comunque aree abbastanza li-mitate. Si riscontra qualche caso isolato di attacchi botritici.
In tutta la regione l’epoca di maturazione è ritornata nel periodo normale, con circa 10 giorni di ritardo rispetto al 2012.
Lo stato sanitario e la qualità delle uve risultano buoni, con un tenore zucche-rino leggermente inferiore alle annate precedenti, ma con un migliore quadro acido. La resa di uva/vino è nella norma.
I conferimenti nelle province di Treviso e Venezia inizieranno nella prima settimana di settembre per le uve precoci (Pinot, Chardonnay) mentre dopo la seconda per il Glera coltivato in pianura. La settimana successiva si continuerà in collina e, a seguire, le varietà a bacca rossa (Merlot, Cabernet, Refosco). Le operazioni di raccolta termineranno con le uve Raboso in base a una tempistica che sarà determinata dall'andamento meteorologico delle prossime settimane.
Nel veronese i primi grappoli sono stati staccati negli ultimi giorni di agosto (Chardonnay e Pinot Grigio), mentre il pieno della vendemmia in Veneto occidentale avverrà nell'ultima decade di settembre con la raccolta delle uve per la produzione delle Doc Soave, Valpolicella, Bardolino, Custoza e Durello. Attualmente per le Doc Valpolicella e Bardolino si stima una flessione quantitativa del 10%, mentre per le Doc Soave, Lugana, Custoza, Vicenza e Durello un incremento variabile tra il 5 e il 15%.
Quantitativamente in tutto il Veneto si stima un +5% rispetto alla passata campagna, determinato essenzialmente dall’entrata in produzione di nuovi vigneti.
Si prevedono vini di buona qualità con diverse punte di ottimo, con un buon profilo aromatico e un quadro acido interessante soprattutto per le varietà precoci. Il tutto ovviamente sarà condizionato dall'andamento climatico del mese di settembre.
Attualmente il mercato è in attesa dei primi conferimenti delle uve. Si pre-vedono quotazioni stabili rispetto al 2012.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Quantità: -5% rispetto vendemmia 2012
I mesi invernali, in Friuli Venezia Giulia, sono stati contraddistinti da abbondanti precipitazioni nevose che hanno spesso interessato le zone pianeggianti. La primavera è stata caratterizzata da un periodo anomalo con piogge intense, spesso a carattere torrenziale che, nei primi cinque mesi, hanno eguagliato la quantità d’acqua caduta in un intero anno. Anche le temperature, durante la stagione primaverile, si sono sempre mantenute sotto la media del periodo, fatta eccezione per il mese di aprile dove, le calde ore di sole, hanno favorito il germogliamento della vite con una decina di giorni in ritardo rispetto allo scorso anno.
La fioritura è iniziata intorno al 4 giugno (con 15 giorni di ritardo rispetto al 2012) e con una situazione climatica sfavorevole a causa delle continue piog-ge. Ciò ha determinando una scarsa fecondazione dei fiori con evidenti feno-meni di colatura in particolare sulle varietà precoci: Pinot Grigio, Friulano, Chardonnay, Moscato, Traminer e Cabernet Franc. Il perdurare dell’elevata umidità ha causato, in alcune zone, lo sviluppo di attacchi di peronospora e oi-dio anche sui grappoli riducendo, di fatto, la produzione. Dalla seconda decade di giugno le temperature si sono improvvisamente rialzate facendo registrare valori record per il periodo. Questa eccezionale ondata di caldo, con assenza totale di piogge, è perdurata per oltre due mesi determinando, soprattutto nelle zone collinari e in quelle non servite dagli impianti d’irrigazione, una situazione di “stress” della vite con evidenti arresti nello sviluppo vegetativo. L’invaiatura è iniziata il 26 di luglio per Pinot Grigio, Pinot Nero, Traminer e Pinot Bianco mentre, per le varietà tardive, si è arrivati ai primi giorni di agosto.
Le attese piogge, cadute dopo il 20 agosto, hanno ristabilito in parte l’equilibrio vegetativo della vite e avviato le condizioni per il prosieguo della maturazione grazie anche all’elevata sanità dell’uva.
La produzione si presenta qualitativamente buona, mentre quantitativamente si stima un calo complessivo del 5% rispetto al 2012 in particolare per Pinot Grigio, Tocai Friulano, Chardonnay, Cabernet Franc e Merlot, mentre il Pro-secco (Glera) spunta un incremento del 10%.
La vendemmia, per le uve base spumante, è iniziata alla fine di agosto, mentre la raccolta delle uve bianche da vino, incomincerà nella prima decade di settembre. Solo verso il 20 di settembre inizieranno i primi conferimenti di uve rosse come Merlot e Cabernet per terminare con la raccolta delle varietà tar-dive (Verduzzo, Refosco e Picolit).
Le contrattazioni in questo periodo sono in rialzo del 15-20% per le uve a bacca bianca quali Pinot Grigio, Sauvignon, Ribolla Gialla e Prosecco, mentre sono stagnanti per le varietà rosse.
EMILIA ROMAGNA
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2012
Dopo un autunno molto mite, tra i più caldi degli ultimi 25 anni, l’inverno è ini-ziato con un brusco abbassamento delle temperature. I mesi di gennaio, feb-braio e marzo sono stati tra i più piovosi e nevosi degli ultimi 50 anni (in molte aree per ricordare precipitazioni simili bisogna tornare tra il 1920 e il 1940). La primavera è stata fredda e caratterizzata da forti precipitazioni soprattutto nei mesi di aprile e maggio, che hanno provocato non poche difficoltà per i trattamenti fitosanitari, in particolar modo nelle zone collinari, determinando in alcuni vigneti la comparsa di oidio e peronospora che, nelle zone di pianura emiliane, ha causato un calo di produzione anche del 5%.
In tutta la regione l’attività vegetativa è iniziata tra la prima e la seconda de-cade di aprile, mentre la fioritura è avvenuta nella seconda decade di maggio. L’allegagione è stata eccellente. Dopo una breve ondata di caldo (con punte anche di 37°C) avvenuta nella seconda metà di giugno, le temperature sono di nuovo crollate con precipitazioni diffuse, il che ha determinato un rallenta-mento dell’attività fisiologica della vite. L’ultima decade di luglio e la prima di agosto sono state caratterizzate da una forte ondata di caldo con punte anche di 40°C e minime di 23°C. L’invaiatura è iniziata a metà luglio in ritardo di 7-10 giorni rispetto al 2012, determinando grappoli ben sviluppati. Le notti fresche e le giornate calde hanno favorito una buona sintesi degli aromi e della maturazione fenolica.
Sia in Romagna che in Emilia la vendemmia è iniziata nell’ultima settimana di agosto con le uve base spumante, con un ritardo di circa due settimane ri-spetto alla passata campagna. La concentrazione zuccherina risulta inferiore, ma l'acidità totale è più sostenuta rispetto allo scorso anno. Per l'Albana il culmine dei conferimenti avverrà a metà settembre, mentre per il Sangiovese si dovrà attendere l'ultima decade del mese. Per tutte le varietà (Albana, Sangiovese, Trebbiano e Pignoletto) si stimano livelli qualitativi assai degni di considerazione.
In Emilia nella prima decade di settembre saranno raccolte le uve di Pignolet-to, Malvasia, Ortrugo e Ancellotta, mentre dal 20, quelle di Lambrusco Marani e Salamino. Dal 10 ottobre verranno staccati i grappoli di Lambrusco di Sor-bara, mentre dal 20 quelli di Lambrusco Grasparossa e di Croatina.
Quantitativamente in tutta la regione si stima un aumento medio del 5% con punte anche del 10% in Romagna.
Per quanto concerne il mercato, considerando la situazione generale (produ-zione, consumi, ecc.), per i nuovi vini si stima una diminuzione delle quotazio-ni.
TOSCANA
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2012
L'andamento climatico 2013 è stato caratterizzato da abbondanti precipitazioni invernali e primaverili che hanno condizionato lo stato fitosanitario della vite e la crescita dei germogli, con fioriture e allegagioni scalari e disomogenee. Si sono segnalati virulenti attacchi di peronospora che hanno messo a dura prova i viticoltori.
In alcune zone e in particolare nella cultivar Sangiovese non è avvenuta la differenziazione delle gemme con conseguente assenza di grappoli, effetto della siccità registrata nel 2012.
Da metà luglio le temperature sono aumentate. L'invaiatura è iniziata con 10/15 giorni di ritardo rispetto alle ultime campagne e al 20 di agosto in alcune zone non è stata completata.
In Maremma e lungo il litorale la vendemmia delle uve precoci (Chardonnay, Pinot e Sauvignon) è iniziata nell'ultima settima di agosto. Le uve Merlot sa-ranno conferite a partire dal 10 di settembre. Nella seconda decade dello stesso mese inizierà la raccolta nelle zone di Bolgheri e del Morellino di Scansano per le uve rosse e in quella di San Gimignano per le uve a bacca bianca di Vernaccia. La vendemmia delle uve rosse per la produzione del Chianti, del Chianti Classico, del Carmignano, del Nobile di Montepulciano e del Brunello di Montalcino inizierà verso la fine di settembre.
Considerando un ritardo di 10/15 giorni, se l'andamento climatico sarà favo-revole, si preannuncia un'annata interessante sia per i bianchi che per i rossi, con un buon patrimonio aromatico.
La produzione dovrebbe aumentare del 5% rispetto al 2012. La qualità in ge-nerale è buona, con zone che presentano punte di ottimo.
Per quanto concerne il mercato, attualmente le quotazioni sono in rialzo ri-spetto allo stesso periodo dello scorso anno.
LAZIO UMBRIA
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2012
Il primo trimestre del 2013 si è contraddistinto per il prevalere di condizioni di tempo perturbato. Anche la primavera e l’inizio dei mesi estivi sono stati ca-ratterizzati da numerosi rovesci, in alcune aree con cadenza giornaliera, ac-compagnati da abbassamenti repentini della temperatura.
La fioritura, avvenuta a metà giugno, è stata molto lunga e non omogenea anche nell’ambito nello stesso vigneto, determinando quindi una crescita non regolare degli acini nello stesso grappolo.
Le precipitazioni hanno determinato una buona riserva idrica che ha influen-zato sensibilmente lo sviluppo vegetativo della pianta e causato un ritardato stagionale (prima del grande caldo di agosto, era anche di 20/25 giorni). La buona escursione termica ha determinato un arricchimento dei fenoli e degli aromi e conservato una discreta freschezza e acidità.
Con il caldo di fine luglio e delle prime due settimane di agosto la vite ha par-zialmente recuperato il ritardo accumulato nei mesi precedenti, che oggi si stima in circa due settimane rispetto alle due ultime vendemmie. Le varietà bianche precoci (Chardonnay e Pinot) saranno raccolte nella prima settimana di settembre, mentre quelle bianche autoctone (Trebbiano, Malvasia, Bombino e Bellone) verso fine settembre. Per quanto riguarda le uve a bacca rossa, l’invaiatura è stata, come detto, irregolare nell’ambito della stessa pianta e in questo caso si registra un ritardo almeno di due settimane. Ovviamente, molto dipenderà dalle condizioni climatiche del mese di settembre. Di fatto, se le condizioni climatiche dovessero garantire escursioni termiche di 10/15°C, con picchi durante il giorno di 30°C e di notte di 20°C, in aggiunta alla buona ri-serva idrica accumulata, ci troveremo di fronte ad una più che buona annata, tanto per le varietà a bacca bianca quanto per quelle a bacca rossa.
Dal punto di vista sanitario, le piogge ripetute dei mesi primaverili hanno de-terminato in alcune aree forti attacchi di peronospora già in fioritura (dissec-camento del rachide), condizionando l’allegagione e la produzione.
La grandine, anche quest’anno è stata molto severa e non ha risparmiato di-versi territori dell’Orvietano, di Montefalco e dell’area dei Castelli Romani.
Tuttavia, per coloro che hanno saputo far fronte alle avverse condizioni clima-tiche dei mesi scorsi, la situazione dei vigneti dell'area Lazio/Umbria lascia presagire un’ottima annata, certamente migliore, sia qualitativamente che quantitativamente, rispetto al 2012. Attualmente si stima una produzione totale del 5% superiore se riferita alla precedente campagna.
MARCHE
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2012
Il periodo gennaio/maggio in tutta la regione è stato caratterizzato da abbon-danti precipitazioni, tanto da raggiungere i 464 mm superando del 46% l’andamento medio dell’ultimo quarantennio. Solo nel mese di maggio si sono registrati 130 mm di pioggia corrispondenti ad un incremento del 112% rispetto alla media storica del periodo. Le temperature della terza decade del mese di giugno hanno registrato una media di 13,4°C ed una differenza di -3,4°C rispetto al 1961-2000 contrapposte alla seconda decade decisamente più calda, +4,3°C rispetto alla media, a causa di un’ondata di calore piuttosto in-tensa, ma più breve di quella del 2012.
Tali andamenti hanno causato un ritardo del ciclo vegetativo della vite. A causa degli elevati livelli di umidità, nei primi mesi di vegetazione si sono veri-ficati attacchi, più o meno diffusi di peronospora, che si sono ripetuti nell'ultima settimana di agosto in alcuni limitati areali. Si segnalano inoltre attacchi di oidio, in alcune circostanze particolarmente virulenti.
Le fasi di germogliamento e di fioritura si sono verificate con ritardi di circa 10 giorni rispetto all'anno precedente. L’invaiatura è iniziata, per i vitigni precoci, verso la fine di luglio, mentre per i medi ed i tardivi, i primi di agosto.
Il ritardo iniziale delle fasi fenologiche è stato comunque ridotto dalle buone condizioni del mese di agosto alla fine del quale è iniziata la raccolta delle va-rietà precoci e delle uve base spumante (Bianchello, Verdicchio, Passerina e Pecorino). Per le uve destinate alla produzione di vini fermi (Verdicchio, Pas-serina, Pecorino, Trebbiano, Montepulciano, Sangiovese, ecc.) si prevede l'i-nizio dei conferimenti nella media pluriennale, con un ritardo di 10-15 giorni rispetto al 2012.
Si stima un generale incremento della produzione di oltre il 5% rispetto alla passata campagna.
La valutazione dei parametri produttivi e l’andamento climatico, che ha tipi-cizzato il 2013, orientano verso una previsione di vini di ottima qualità. Nei bianchi con assai interessante dotazione di acidi organici, grazie alle tempe-rature più contenute ma, soprattutto, per l’elevata escursione termica tra notte e giorno. I rossi saranno ricchi di colore, con tannini maturi e ben equilibrati ma, nei vini da invecchiamento, poiché la raccolta delle uve probabilmente si svolgerà ad ottobre inoltrato, l’andamento climatico del periodo a venire influirà in modo determinante sulla qualità finale.
ABRUZZO
Quantità: +20% rispetto vendemmia 2012
Il clima, a partire dall'inverno, è stato regolare con piogge abbondanti e nevi-cate, tanto da ricostituire una buona riserva idrica nei vigneti, visto che l'annata 2012 è stata carente di precipitazioni e con temperature al di sopra della norma. La ripresa vegetativa è iniziata con un tempo favorevole. Però nel pe-riodo compreso tra la fine di aprile ed i primi di giugno si sono verificate co-piose precipitazioni, quasi settimanalmente, con temperature diurne comprese nella media stagionale, mentre quelle notturne sono state al di sotto delle medie del periodo. Da segnalare, in alcune zone della provincia di Chieti e di Teramo, ripetute grandinate. La persistente e lunga ondata di maltempo pri-maverile ha stravolto tempi e cicli, costringendo le aziende a fronteggiare costi in continua crescita per la difesa fitosanitaria.
Le basse temperature e le piogge verificatesi dalla fioritura all'allegagione han-no provocato un rallentamento vegetativo, soprattutto in fase di fioritura, e ca-scola fiorale. La produzione si presenta, comunque, più equilibrata sia per la quantità che per la qualità rispetto al 2012. Dall'allegagione in poi il clima è sta-to regolare così da permettere alla vite una normale attività vegeto-produttiva.
L’epoca di vendemmia è in ritardo di circa 7-10 giorni. Per le varietà precoci (Chardonnay, Pinot Grigio) la raccolta è iniziata gli ultimi giorni di agosto nelle zone più costiere, mentre per quelle più interne e collinari tra la fine di agosto e i primi di settembre. Per le altre uve bianche (Trebbiano, Malvasia, Passerina e Pecorino) l’inizio dei conferimenti è previsto dalla metà di settembre in poi. Per le varietà a bacca rossa, principalmente Sangiovese e Montepulciano, si prevede che la raccolta avverrà a partire dalla fine settembre per protrarsi sino agli ultimi giorni di ottobre, confermando quindi un'epoca vendemmiale più che normale così da avere una migliore e graduale maturazione. Ciò ipotizza un migliore accumulo di sostanze aromatiche nelle uve bianche e una migliore maturità fenolica in quelle rosse. La quantità si stima superiore del 20% rispetto al 2012 pari a circa 3 milioni di ettolitri di vino.
Qualitativamente parlando, se le condizioni climatiche del mese di settembre decorreranno favorevolmente, si può sperare in un’annata molto interessante con diverse punte di ottimo, in particolare per i vini rossi.
Per quanto riguarda il mercato, dal mese di maggio in poi si è registrato un rallentamento sugli scambi dei vini rossi generici, mentre i vini Igp e Dop hanno mantenuto i livelli acquisiti. L'andamento positivo delle vendite continua ad interessare i mercati europei ed extra europei, mentre sia quello regionale che nazionale risentono pesantemente della congiuntura economica.
CAMPANIA
Quantità: +15% rispetto vendemmia 2012
Il 2013 sarà sicuramente ricordato per un andamento climatico piuttosto anomalo. L’inverno è stato mite e caratterizzato dal ripetersi di abbondanti piogge nel trimestre gennaio/marzo. L’epoca di germogliamento è stata anti-cipata nella maggior parte dei vitigni e in quasi tutti gli areali della regione.
La seconda metà di aprile ha fatto registrare temperature al di sopra della media, che hanno determinato un rapido sviluppo vegetativo. Subito a seguire nuovamente temperature basse e piogge frequenti hanno frenato la crescita dei germogli e la fioritura è risultata ritardata manifestando alcuni problemi di allegagione e di acinellatura. Le abbondanti precipitazioni di marzo, maggio, giugno e della prima metà di luglio, hanno contribuito a numerosi attacchi peronosporici soprattutto nelle zone tendenzialmente più calde e umide, favo-rendo nel contempo lo sviluppo vegetativo.
Nella seconda metà di luglio le temperature sono aumentate con significative escursioni termiche, che hanno favorito un riallineamento delle precedenti eterogeneità di inizio maturazione. Con tali condizioni è aumentata anche la pressione dell’oidio. Da segnalare anche alcune grandinate che, però, non hanno causato danni rilevanti.
Le abbondanti piogge hanno costituito un’importante riserva idrica per le piante, favorendo un'ampia estensione dell'apparato fogliare dei vigneti. La maturazione delle uve registra un ritardo di circa 8 giorni rispetto alle più re-centi campagne.
La vendemmia si prevede possa iniziare nella terza decade di settembre con la raccolta nell'Agroaversano delle uve di Asprinio e del Fiano nel Cilento. Successivamente nel Beneventano con la Falanghina, per continuare nell'A-vellinese, verso la metà di ottobre, con Fiano di Avellino e Greco di Tufo. Nei Campi Flegrei la raccolta del Piedirosso negli ultimi giorni di ottobre. L'ultima varietà ad essere vendemmiata sarà quella di Aglianico per la produzione della Docg Taurasi, nell'Avellinese, nella prima decade di novembre.
Nel complesso si prevede una qualità buona/ottima, con particolari perfor-mance aromatiche ed elevati livelli di acidità.
La produzione si stima superiore alla vendemmia precedente di circa il 15%. Ovviamente sarà determinante, per confermare o meno queste previsioni, l’andamento climatico del mese di settembre.
PUGLIA
Quantità: +15% rispetto vendemmia 2012
Il 2013 per la viticoltura pugliese è stato un anno favorevole dal punto di vista climatico, in quanto le temperature, i venti e l'umidità sono stati d'aiuto ai viticoltori. In particolare sono mancati i picchi di caldo che avevano invece caratterizzato la vendemmia 2012. Una buona escursione termica tra giorno e notte, oltre alla oramai consolidata abitudine di raccogliere le uve nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino, ha permesso di ottenere, almeno nei primi giorni di vendemmia, uve dall’ottimo corredo aromatico e con una buona acidità.
Un clima non molto benevolo ha causato un ritardo della ripresa vegetativa di circa una decina di giorni rispetto alla media pluriennale. Le basse temperature hanno caratterizzato tutta la campagna viticola con esiti sia positivi che negativi. Infatti, in alcune zone della Puglia, durante la fioritura le basse tem-perature hanno inciso sull'allegagione a causa di una fioritura che si è protratta per più giorni rispetto alla norma, diminuendo quindi la produzione. D'altro canto, se da una parte le temperature hanno rallentato lo sviluppo delle piante, dall'altra, unitamente ad una umidità che non ha mai superato la soglia critica, hanno permesso ai produttori di limitare i trattamenti e quindi di controllare meglio l'insorgere di fitopatie.
La pioggia di inizio agosto ha permesso anche ai vigneti che non disponevano di impianti d'irrigazione di soccorso di poter beneficiare di una buona di-sponibilità idrica durante il periodo di ingrossamento degli acini.
La vendemmia è iniziata nella norma i primi giorni di agosto con il taglio delle uve base spumante per poi proseguire con Chardonnay, Pinot e Sauvignon con ottimi risultati sia qualitativi che quantitativi (+15%). Per i rossi si prevede un ritardo della raccolta di almeno 10 giorni, ma con un'abbondante quantità (+15-20%); si inizierà i primi di settembre con il Primitivo, quindi i rossi inter-nazionali e i bianchi autoctoni, seguiti dal Negroamaro, dal Bombino, per finire in ottobre con il Nero di Troia.
I primi prezzi parlano di un valore delle uve in linea con il 2012, con qualche picco per le produzioni di nicchia come l’alberello storico nella Valle d’Itria.
SICILIA
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2012
L’andamento del ciclo vegetativo della vite, nel periodo della fioritura e dell’allegagione, ha avuto un decorso naturale.
La vendemmia, per le varietà bianche precoci, è iniziata con il Pinot Grigio, il Sauvignon blanc e, in alcuni areali, con lo Chardonnay nella prima settimana di agosto, come nella scorsa campagna.
Nella seconda settimana dello stesso mese si sono raccolti i grappoli di Chardonnay, Viognier e Müller Thurgau e quelli di Moscato bianco.
I conferimenti delle uve rosse, in particolare per il Merlot, sono iniziati a fine agosto, a seguire tutti gli altri come Syrah, Nero d’Avola, Frappato e termine-ranno con quelli di Cabernet Sauvignon verso la prima decade di settembre. Per quanto riguarda le varietà autoctone a bacca bianca, come il Catarratto e l’Insolia, la raccolta avverrà dalla prima settimana di settembre, mentre il Grillo è stato raccolto a partire da fine agosto. Buona la resa uva/vino.
Attualmente in tutta la Sicilia si registra un aumento della produzione del 10% rispetto alla precedente campagna (2012). Tale aumento è dovuto ad un buon andamento climatico decorso durante tutto l’anno, con piogge abbondanti nel periodo invernale e con adeguate temperature durante quello primaverile-estivo. Tutto questo si tradurrà in un aumento, rispetto allo scorsa vendemmia, di 500.000 ettolitri di vini e mosti.
Per quanto riguarda la raccolta e le vinificazioni non si registrano problemati-che particolari: tutto sta avvenendo regolarmente. Pertanto la qualità dei futuri vini si stima complessivamente buona con molte punte di ottimo.
Per quanto concerne invece le contrattazioni, al momento si registra un calo dei prezzi stimato intorno al 30% rispetto alle quotazioni spuntate nello stesso periodo dello scorso anno.
SARDEGNA
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2012
Quest'anno, facendo un bilancio pluviometrico, nel periodo ottobre 2012/giu-gno 2013 la Sardegna si presenta divisa in due: piogge abbondanti e netta-mente superiori alla norma a Ovest e nettamente inferiori a Sud. Infatti nella parte Ovest dell'Isola si sono manifestati continui temporali, uniti a temperature al di sotto delle medie stagionali, che insieme hanno creato non pochi problemi per la vite. In una fase cruciale come la fioritura, la pioggia e i repentini abbassamenti termici hanno causato gravi scompensi per alcuni vitigni (Mo-scato e soprattutto Cannonau) molto sensibili a questi eventi, con forti colature dell'apparato fiorale.
Le continue piogge hanno fatto scattare l’allerta peronospora, che ha causato consistenti attacchi. Nel mese di giugno si è fatto vivo anche l’oidio, sempre presente in questo periodo, peraltro ben controllato in quelle aziende orga-nizzate e tecnicamente condotte.
Anche per l’abbondanza delle riserve idriche, la cacciata delle viti è stata ot-timale su gran parte dell’isola, per cui i grappoli si presentano di dimensioni nettamente superiori alla media degli anni precedenti.
Per quanto concerne il ciclo vegetativo per tutti i principali vitigni dell’Isola (Cannonau, Vermentino, Carignano, Monica e Nuragus) si prevede un ritardo della maturazione di circa quindici giorni. Pertanto la raccolta delle uve precoci è iniziata il 20 agosto, mentre il pieno della vendemmia è previsto nella terza decade di settembre quando saranno conferite le uve autoctone a partire dal Vermentino, seguite da quelle di Nuragus. Per le varietà a bacca rossa (Cannonau e Carignano) bisognerà attendere la prima settimana di ottobre. Il termine della vendemmia in Sardegna avverrà all'inizio di novembre con i conferimenti di Nasco e Malvasia per la produzione dei vini da dessert.
La qualità delle uve si presenta ottima e la resa uva/vino decisamente supe-riore rispetto all'ultimo biennio; si prevede una produzione superiore del 10% rispetto a quella del 2012.
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