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Verso i minini storici la vendemmia 2011

Volumi a 42,3 milioni di ettolitri (-10% rispetto al 2010). Se confermato, sarebbe la terza volta sotto soglia 43 milioni dal 1957. A incidere sul risultato il caldo record di fine agosto

Per il 2011 si sta delineando una vendemmia ai minimi storici. E’ quanto emerge dalla ricognizione dei vigneti effettuata congiuntamente da Unione Italiana Vini e Ismea nella prima settimana di settembre, che attesta la produzione poco al di sopra dei 42 milioni di ettolitri, il 10% in meno rispetto ai 46,7 milioni registrati dall’Istat per il 2010.

Questo dato non solo riporterebbe l’Italia al secondo posto tra i Paesi produttori, dopo la Francia che stima circa 49 milioni di ettolitri (+8%), ma se confermato potrebbe segnare anche uno dei più bassi livelli per la produzione di casa nostra da mezzo secolo a questa parte: dal 1957 infatti si è scesi sotto soglia 43 milioni solo due volte, in quell’anno e nel 2007.
Già dall’inizio dell’estate si era prospettata una lieve riduzione che si è fatta però ben più significativa con il passare delle settimane e con la colonnina di mercurio che ha segnato temperature record. Il caldo, unitamente alla prolungata assenza di piogge, che le irrigazioni di soccorso non sono riuscite a compensare, ha causato stress idrico ai grappoli innescando un processo di maturazione molto anticipato rispetto alla norma ed una maggiore concentrazione degli zuccheri dovuta essenzialmente alla disidratazione delle uve, che mostrano pertanto una resa in vino minore dello scorso anno.
Oltre ai fattori meteo, a condizionare la campagna vinicola è stato anche il ricorso alle estirpazioni con premio e abbandono definitivo, che ormai stanno portando ad una riduzione strutturale delle produzioni. Basti ricordare che nella campagna scorsa sono state accolte domande di estirpazioni per 9.288 ettari, che si vanno ad aggiungere ai 22.312 delle due campagne precedenti. Il ricorso maggiore a tale misura è stato fatto nel complesso da Puglia, Sicilia ed Emilia Romagna rispettivamente con quote sulla superficie ad inventario pari al 12%, 6% e 5%.

A limitare i volumi prodotti si è aggiunta anche la vendemmia verde, che soprattutto in Sicilia per questo anno ha “congelato” quasi 13.000 ettari. Poche invece le adesioni a tale misura nelle altre regioni.
Oltre che per i volumi non abbondanti, quella del 2011 sarà anche ricordata come una vendemmia molto anticipata rispetto alla media. Si parla in molte zone di due settimane o più. 
Per quanto riguarda la qualità la discussione è aperta anche su questo fronte e come sempre la situazione è a macchia di leopardo. Non mancano in ogni caso punte di eccellenza e si prevede mediamente un incremento delle gradazioni.
Mai come quest’anno comunque è d’obbligo la cautela. Perché se è vero che il meteo sfavorevole ha ormai fatto archiviare, con significative flessioni, la vendemmia delle uve precoci, una pioggia provvidenziale nei prossimi giorni potrebbe migliorare la situazione di quelle tardive

in data:13/09/2011

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