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Vini di qualità, via libera alla distillazione di crisi
La Conferenza Stato-Regioni approva il decreto che regola la materia. Entro il 28 febbraio le Regioni dovranno far pervenire al Mipaaf la documentazione necessaria e l’indicazione del fabbisogno finanziario
Roma - Sarà possibile fare ricorso alla distillazione di crisi anche per le produzioni di qualità (vini a denominazione di origine e ad indicazione geografica). Il via libera è arrivato con l'approvazione del decreto sulla materia da parte della Conferenza Stato-Regioni.
A darne notizia è il ministro per le Politiche Agricole, Giancarlo Galan. “Il decreto approvato dalla Conferenza Stato-Regioni - ha detto Galan - consentirà il ricorso alla distillazione di crisi non soltanto per i vini comuni ma anche per le produzioni di qualità (vini a denominazione di origine e ad indicazione geografica), cui la misura era precedentemente preclusa, fornendo un ulteriore strumento utile per superare la difficile situazione di mercato dei vini interessati”.
“In un’ottica di garanzia di qualità, sì è deciso di subordinare - ha continuato il responsabile del dicastero di Via XX Settembre - il ricorso alla distillazione di crisi per i vini a denominazione di origine e ad indicazione geografica all’impegno di procedere, nella campagna successiva a quella in cui si effettua la distillazione, alla riduzione di almeno il 20% delle rese della produzione coinvolta”.
Entro il 28 febbraio prossimo le Regioni dovranno far pervenire al Ministero la documentazione attestante lo stato di crisi e l’indicazione del fabbisogno finanziario da destinare al finanziamento della misura, nel limite massimo del 10% del budget regionale.
L’adozione della misura, fortemente richiesta dalle Regioni Piemonte e Calabria, è stata già notificata alla Commissione UE nel rispetto di quanto stabilito dai regolamenti n. 1234/07 e n.555/08.