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Vini in polvere, l’Ue chiede il ritiro dal mercato
Contattate dalla Commissione europea le autorità italiane e britanniche affinche' ne vietino subito la commercializzazione e mettano in pratica tutti i provvedimenti necessari a prevenire qualunque uso illecito dei marchi Dop ed Igp
Roma - "I vini in polvere 'fai da te' spacciati in Gran Bretagna per Valpolicella, Chianti o Barolo devono essere immediatamente ritirati dal mercato: la Commissione europea ha contattato le autorita' italiane e britanniche affinche' ne vietino subito la commercializzazione e mettano in pratica tutti i provvedimenti necessari a prevenire qualunque uso illecito dei marchi Dop ed Igp".
Cosi' l'europarlamentare e responsabile federale del dipartimento Europa della Lega Nord, Mara Bizzotto, annuncia la risposta della Commissione Europea alla sua interrogazione sul caso dei vini in polvere 'fai da te' sollevato dalla Coldiretti. All'interrogazione di Bizzotto, spiega una nota, ha risposto il commisario europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Dacian Ciolos, che ha ricordato come "i prodotti in questione non possano essere commercializzati utilizzando una Denominazione di origine protetta (Dop) o un'Indicazione geografica protetta (Igp), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome", annunciando inoltre che la Commissione Ue "durante l'ultima riunione del Comitato di gestione dell'Ocm unica, ha informato le delegazioni degli Stati Membri che tali pratiche violano le norme in materia di etichettatura nel settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea". Questi falsi vini in polvere, che scopiazzano alcuni tra i piu' famosi vini Dop ed Igp italiani, sono stati realizzati in Svezia e in Canada: attraverso un kit 'fai da te', acquistabile anche su Internet.
Con questi si realizza una bevanda falsamente definita 'vino italiano' in sole tre settimane e partendo da polverine, agenti chimici, mosto e perfino trucioli di quercia. Secondo le stime di Coldiretti nella sola Unione Europea sarebbero oltre 20 milioni le bottiglie di vino ottenute da questi miscugli.
La risposta del commisario europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Dacian Ciolos "va nella direzione che auspicavo, a tutela di tutto il settore vitivinicolo del nostro Paese che da troppo tempo subisce la concorrenza sleale di questi volgari taroccatori- aggiunge l'europarlamentare della Lega Nord, Mara Bizzotto- tuttavia molto resta ancora da fare, a livello comunitario, per combattere efficacemente il business illecito dell'agropirateria che, oltre a danneggiare economicamente i nostri produttori, inganna i consumatori e ne mette a rischio la loro salute". Cio' detto, "servono pene esemplari per chi produce questi colossali tarocchi, spacciati oltretutto come prodotti Dop ed Igp all'interno di uno degli Stati Membri dell'Unione Europea- conclude Bizzotto- inoltre l'Ue farebbe bene a creare un apposito fondo comunitario, rivolto ai produttori, alle associazioni di categoria e ai consorzi, che serva a promuovere azioni legali contro chiunque metta in commercio questi falsi marchi che hanno il solo scopo di truffare i consumatori".
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