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Vino Novello, cin cin con due milioni di bottiglie
Di sponibilie in Italia dal 30 ottobre al contrario del concorrente francese Beaujolais nouveau transalpino che si potrà assaggiare solo a partire dal 15 novembre prossimo
Roma- Bruciati i cucini francesi. Il vino novello italiano è già sulle tavole dal 30 ottobre, al contrario del Beaujolais nouveau transalpino che si potrà invece assaggiare solo a partire dal 15 novembre prossimo. A disposizione per gli italiani 2 milioni di bottiglie. Il vino novello – spiega Coldiretti – viene consumato soprattutto in abbinamento con i prodotti autunnali come le caldarroste che quest’anno – spiega la Coldiretti – fanno registrare uno storico ritorno con un raccolto record di 30 milioni di chili in aumento dell’80% rispetto a cinque anni fa. Leggero e con bouquet aromatico il “vino da bere giovane” deve le sue caratteristiche al metodo di vinificazione utilizzato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è fondato sulla fermentazione carbonica di grappoli integri di uve che vengono poi spremute a distanza di una decina di giorni per un vino delicato che di solito si attesta sugli 11 gradi ma che può raggiungere anche i 12.
Il vino novello Made in Italy, basato su uve Dop e Igp, ha registrato lungo la Penisola una rapida espansione toccando il picco di 17 milioni di bottiglie dieci anni fa per poi scendere progressivamente sino ai circa 2 milioni attuali. All’origine del calo di produzione – rileva la Coldiretti – c’è una serie di fattori, a partire dalla limitata conservabilità, che ne consiglia il consumo nell’arco dei prossimi 6 mesi fino alla tecnica di produzione, la macerazione carbonica, che è più costosa di circa il 20 per cento rispetto a quelle tradizionali