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Pomodoro di Pachino, i produttori chiedono un risarcimento di due milioni di euro
La richiesta è stata avanzata dal Consorzio di tutela dopo che nella trasmissione Rai "Bontà Loro" è stata avanzata la proposta di boicottare il prodotto
Roma - Non si placa il malumore dei produttori del Pomodoro Pachino dopo la proposta del boicottaggio del prodotto fatta durante la trasmissione Rai “Bontà Loro”. I produttori del consorzio Igp Pomodoro Pachino nell’incontro nel siracusano con il ministro per le Politiche agricole Giancarlo Galan e il ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo hanno richiesto ''un intervento massiccio del ministero per una campagna pubblicitaria adeguata sulla Rai per riparare al danno subito''. In particolare – ha sostenuto il presidente del consorzio Sebastiano Fortunato - una trasmissione di riparazione non basta - stiamo intraprendendo le vie legali chiedendo un risarcimento danni di 2 milioni di euro. Il prezzo del prodotto dal produttore e' sceso gia' di 60 centesimi al chilo, e un'azienda ci ha segnalato un calo nelle vendite di oltre il 30%''.
A registrare le richieste avanzate e a cercare di calmare gli animi è stato il ministro Giancarlo Galan
“Volevo - ha detto il responsabile del dicastero di via XX Settembre- cominciare con una buona notizia: ho firmato il millesimo prodotto Dop in Europa, il 221esimo italiano E si tratta del Piacentino ennese, si tratta cioè di un prodotto tutto siciliano. La Sicilia deve esserne orgogliosa, e anche l’Italia, visto che un quarto dei prodotti Dop in Europa son italiani”.
“Qualche giornalista - ha continuato - ha provato a farmi parlare male della Sicilia ma non ci è riuscito perché io amo questa regione, dove per molto tempo ho avuto anche una casa”.
“Uno dei problemi più gravi che colpisce il pomodoro di Pachino è quello della lunghezza della filiera, una questione che penalizza i produttori che non riescono a guadagnare abbastanza rispetto a quanto spendono.
Voglio difendere tutti i prodotti Igp e tipici d’Italia allo stesso modo, egualmente intendo tutelare il pomodoro di Pachino come l’asparago di Badoere – ha spiegato il ministro -. Perché i produttori del pomodoro di Pachino sono così deboli nelle trattative con i distributori, tanto da non riuscire a spuntare un prezzo più alto nella vendita del loro prodotto? A Pachino sono 900 i produttori, perché solo 140 fanno parte del Consorzio Igp? Per lo Stato è facile promuovere un prodotto tipico quando i produttori sono uniti come nel caso del Parmigiano reggiano, ma diventa più difficile con il pomodoro di Pachino, visto che il consorzio non rappresenta tutti coloro che lo producono”.
Il Ministro Galan ha poi dichiarato: “Il pomodoro di Pachino lo si può difendere con la legge sulle etichettature che abbiamo fatto approvare e che è contestata dagli industriali italiani e in Europa dai Paesi che ci copiano i prodotti”.
“Non parlerò di mafia - ha concluso Galan - perché parlerei di una cosa che non conosco. Però penso che sia stato gravissimo utilizzare in una trasmissione televisiva un simile linguaggio, parlando di un prodotto importante per le esportazioni italiane come il Pomodoro di Pachino.
La Rai ora rimedi al grave danno fatto, realizzando una trasmissione sul pomodoro di Pachino con un giornalista obiettivo che non faccia propaganda. Ci sono giornalisti bravi e giornalisti scadenti, così come ci sono giudici bravi e scadenti o politici bravi e altri meno capaci”.
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