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Secondo quanto ufficializzato da Eurostat il Belpaese è al settimo posto nella classifica del caro-prezzo. Posta pari a 100 punti la media Ue, l'indice complessivo dei prezzi al consumo dello Stivale supera quello di Germania e Francia
22/06/2013 12:54
Il prezzo del cibo in Italia è tra i più cari d’Europa. E’ quanto emerge dalla banca dati di Eurostat. Secondo quanto ufficializzato il Belpaese è al settimo posto nella speciale classifica continentale. Posta pari a 100 punti la media Ue, l'indice complessivo dei prezzi al consumo per gli alimentari dell'Italia e' infatti di 111, piu' elevato di Germania (106), Francia (109), Belgio (110), Grecia (104) e molto piu' alto di Olanda, (94), Spagna (93) e Portogallo (93).
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Il prodotto ittico, per la facilita' di consumo e per il prezzo contenuto, è presente nel 96% nel magazzino alimentare delle case
15/06/2013 11:22
La scatoletta di tonno nelle case degli italiani è un po’ come la coperta di Linus. Il prodotto, per la facilita' di consumo e per il prezzo contenuto, è infatti presente per una percentuale pari al 96% nelle dispense delle famiglie italiane. Lo scorso anno, secondo i dati Ancit (Associazione nazionale conservieri ittici) si sono registrati consumi stabili (141.000 tonnellate) per un valore di 1,1 miliardi di euro.
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Nel 2012 98 famiglie su 100 hanno messo nel carrello almeno 1 prodotto surgelato effettuando un acquisto ogni 2 settimane per una media annua di 14,6 kg. La dimininuzione del consumo è stato solo dello 0.1%
14/06/2013 16:05
Patate fritte, pizze e pesce surgelati sembrano non mancare nelle case degli italiani. Il settore dei surgelati ha infatti chiuso il 2012 con un calo minimo pari allo 0,1%. A sottolineare la controtendenza rispetto ai consumi alimentari in genere è l'Istituto Italiano Alimenti Surgelati nel suo ultimo report. L’istituto, nel far presente che ormai il prodotto surgelato non rappresenta piu' una scelta emergenziale ma offre il vantaggio del servizio essendo pronto da cucinare, riporta in una nota che lo scorso anno 98 famiglie su 100 hanno messo nel carrello almeno 1 prodotto surgelato
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Il prodotto lattiero-caseario è consumato da oltre 83 adulti su 100 tra i 15 e i 70 anni. Tra i maggiori consumatori gli ultra 34enni e i residenti in Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia
13/06/2013 14:50
Lo consumano oltre 83 adulti su 100. Si tratta di 36,2 milioni di italiani tra i 15 e i 70 anni che alla tazza di latte caldo o al bicchiere di latte freddo non rinunciano per nulla al mondo. Oltre metà dei consumatori, infatti, beve latte ogni giorno, anche più volte nell’arco delle 24 ore. Un altro 13% lo consuma da 3 a 6 volte a settimana e un 10% 1-2- volte a settimana, come è emerso dalle interviste condotte da AstraRicerche per conto di Assolatte nell’ambito della quinta edizione del Monitor biennale sui prodotti lattiero-caseari.
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Presenti nel Belpaese 716 torrefazioni. Export tricolore quantificato in 112 milioni di kg
12/06/2013 18:06
Con un consumo di caffè nel 2012 di 3,413 quintali l’Italia si piazza a sesto posto in Europa in una speciale classifica che vede la Germania al primo posto. Il dato è stato ufficializzato in occasione della presentazione di'Pausa Caffe'', primo festival italiano di settore in programma il 13 e 14 giugno in diversi luoghi di Firenze con oltre 20 eventi, 30 realta' italiane del settore e 20 caffe' speciali in degustazione gratuita.
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12/06/2013 17:47
I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori, il cosiddetto carrello della spesa che va dal cibo ai carburanti, sono diminuiti a maggio dello 0,1% su base mensile, con un tasso di crescita su base annua stabile all'1,5%.
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Le piogge torrenziali e le temperature costantemente sotto la media di stagione hanno causato numerosi danni ai prodotti agricoli del Paese. L’Osservatorio di Klikkapromo.it. registra rincari importanti per angurie e albicocche
11/06/2013 11:33
La primavera 2013 verrà ricordata come una delle più fredde e piovose degli ultimi 100
anni. Le piogge torrenziali e le temperature costantemente sotto la media di stagione hanno causato numerosi danni ai prodotti agricoli del nostro Paese. Ma quanto ha inciso tutto questo sui prezzi finali di frutta e verdura e, quindi, sulle tasche degli italiani? Dall’analisi realizzata dall’Osservatorio Prezzi di Klikkapromo.it, primo motore di ricerca delle offerte delle più importanti catene presenti sul territorio nazionale è emerso un quadro particolarmente negativo, caratterizzato da
rincari elevati su molti prodotti di stagione.
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L’analisi di mercato sulla vendita nella Gdo, ufficializzata in occasione della presentazione della guida di settore di Federdop, colloca al secondo posto la Lombardia e al terzo il Veneto
10/06/2013 15:20
La maggiore quota di olio Dop e Igp è venduto in Lombardia per una percentuale pari al 30 per cento. La classifica degli acquisti, fatti attraverso il canale della Grande distribuzione organizzata (Gdo), vede al secondo posto l’Emilia Romagna (14%), il Veneto (13%), il Piemonte e la Val d’Aosta (11%). La Toscana (10%) e il Lazio (5%). Le restanti regioni mostrano percentuali residuali. Il prezzo più alto degli oli a denominazione all’interno della Gdo è riscontrabili in Trentino dove nel 2012 mediamente un litro di olio Dop/Igp è stato venduto al 12, 37 euro.
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Per un litro di latte intero, due vasetti di yogurt, marmellata, un pacco di caffè e uno di fette biscottate e un succo di frutta si può arrivare a spendere 17 euro. Più cara al Sud (19,2 euro) rispetto al Nord (18,5 euro) e al Centro (17,6 euro)
09/06/2013 15:44
La colazione rischia di diventare un vero e proprio lusso in tempi di crisi. Per un litro di latte intero, due vasetti di yogurt, marmellata, un pacco di caffè e uno di fette biscottate e un bottiglia di succo di frutta in media si può infatti ad arrivare a spendere mediamente 17 euro (mese maggio). A offrire il dato è Il Movimento Difesa del Cittadino e il Codacons che hanno rilevato i prezzi di alcuni prodotti tipici di colazione italiana considerata a tutti gli effetti “adeguata” nutrizionalmente.
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Calano gli acquisti Dop e Igp in Italia. La diminuzione varia dal -6,8 per cento per il parmigiano reggiano al -5,3 per cento per il grana padano
07/06/2013 18:12
Si riduce il consumo di prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) in Italia dove si registra un crollo degli acquisti che varia dal -6,8 per cento per il parmigiano reggiano al -5,3 per cento per il grana padano per effetto della crisi, ma soprattutto della concorrenza sleale dei prodotti di imitazione low cost. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Symphony Iri relativi al primo quadrimestre del 2013