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Filiera Corta

  • Caffè, maglia nera a Brescia. Nella città lombarda il prezzo più alto per tazzina

    I dati del costo al consumo arrivano da Tirreno Ct, fiera dedicata alle ultime novità nel settore delle forniture per alberghi, ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie. Catanzaro e Messina le località più economiche

    21/02/2017 11:31

    La maglia nera del caffè va a Brescia. Nella città lombarda infatti il costo per una singola tazzina di caffè è il più alto di tutta Italia. Stessa cosa per il cappuccino. Il prezzo per il primo è di 1,30 euro e per il secondo è di 1,90 euro. Il dato arriva da Tirreno C.t., fiera dedicata alle ultime novità nel settore delle forniture per alberghi, ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie in corso fino al 22 febbraio a Carrara Fiere. Dall’analisi emerge che una tazzina di caffè al bar varia da 0.80 centesimi di Catanzaro e Messina all'1,3 euro appunto di Brescia per un valore medio in Italia di 0,98 centesimi

  • Il mercato premia i prodotti vegani

    Secondo il rapporto "Vegan Italia 2017" calano i consumi delle carni e dei salumi a vantaggio dei latti vegetali, zuppe, piatti pronti, condimenti, salse e sostituti dei secondi piatti

    01/02/2017 16:05

    Crescono i followers dei prodotti vegani in Italia. E’ quanto emerge dal rapporto "Vegan Italia 2017". L'indagine, svolta dall'osservatorio Veganok che ha analizzato le vendite dei vari prodotti alimentari nei primi 10 mesi del 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015. Allo stato attuale delle cose le persone che si dichiarano vegane nel Belpaese sono il 2,6%, di cui il 59% donne e il 41% uomini.

  • Eurispes, la spesa degli italiani è tricolore

    Dal rapporto 2017 dell'Istituto di studi politici, economici e sociali emerge che la preferenza negli acquisti alimentari è per i prodotti made in Italy. Tra il cibo etnico vincono cous cous, riso cantonese e sushi

    26/01/2017 14:50

    I colori del tricolore tingono il carrello della spesa degli italiani. Stando infatti al rapporto Italia 2017 dell'Eurispes nell`acquisto di beni alimentari si prediligono i prodotti made in Italy (74,1%), il 53,1% acquista spesso prodotti con marchio Dop, Igp, Doc e per oltre la metà dei casi (59,3%) a essere privilegiati sono i prodotti a km zero, nell`80,4% quelli di stagione. Leggermente più basso invece il numero (39,4%) di chi acquista spesso prodotti biologici. Il 75,4% dei consumatori controlla l`etichettatura e la provenienza degli alimenti; evita di comperare prodotti nei negozietti etnici (62%) e di marche che non conosce (66,9%). Il 59,9%, inoltre, preferisce non acquistare prodotti contenenti olio di palma. Il 7,6% del campione segue una dieta vegetariana o vegana. In particolare, il 4,6% degli intervistati si dichiara vegetariano (-2,5% rispetto al 2016) mentre i vegani arrivano al 3% (erano l`1%).

  • La frutta fresca nel menù rende più appetibile il ristorante

    La tendenza del consumatore emerge dal sondaggio dell'Unione nazionale consumatori nell'ambito campagna di informazione 'Nutritevi dei colori della vita' di Unaproa. La preferenza è pari al 71 per cento del campione di studio

    25/01/2017 13:09

    Un ristorante che propone un menù con una più ampia scelta di frutta fresca è maggiormente gradito dal consumatore per una quota pari al 71 per cento del campione di studio. E’ quanto emerge dal sondaggio 'Frutta e verdura al ristorante: soddisfatto dell'offerta?' lanciato dall'Unione nazionale consumatori sul sito www.consumatori.it e sui suoi canali social e i cui risultati sono stati presentati oggi nella conferenza stampa della campagna di informazione e promozione 'Nutritevi dei colori della vita', promossa da Unaproa e cofinanziata da Unione europea e Stato italiano. E ‘ stato rilevato inoltre che 18 rispondenti su 100 pensano che una maggiore offerta sul menù è preferibile ma non indispensabile e 11 su 100 non la considerano una discriminante fondamentale.

  • Il panettone artigianale trionfa sulle tavole delle feste. Scelto da sette italiani su dieci

    A sostenerlo è la Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e Media Impresa (Cna) attraverso un'indagine condotta tra le imprese di pasticceria associate. Il prezzo va da 8,5 euro a 30/35 euro per i dolci con speciali farciture

    22/12/2016 13:27

    Sembra essere il più desiderato. Senza ombra di dubbio. Sette italiani su dieci scelgono, per queste feste di Natale, il panettone artigianale di qualità senza scendere a patti con altri “simili”. A sostenerlo è la Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e Media Impresa (Cna) attraverso un'indagine condotta tra le imprese di pasticceria associate. Nel segno della tradizione- spiega Cna- il costo di un panettone artigianale di qualità da 750 grammi varia da 8,5 euro (per il tipo classico senza uvetta ne' canditi) a 30/35 euro per i dolci con speciali farciture. Un prezzo- si dice- rimasto pressoche' invariato rispetto allo scorso anno

  • Cenone di Natale e San Silvestro, il budget per la tavola è di 4,6 miliardi

    La stima su quanto gli italiani spenderanno per le feste è di Confcooperative. La Cia calcola in un +9% il valore del cibo in surplus che verrà acquistato negli ultimi giorni di dicembre. Saranno stappate oltre 60 milioni di bollicine made in Italy

    19/12/2016 15:07

    Gli italiani spenderanno per i cenoni di Natale e Capodanno 4,6 miliardi, 2,5 miliardi per la vigilia e 2,1 miliardi per la fine dell’anno. La spesa media per ciascuna famiglia è calcolata intorno ai 106 euro in crescita di +0,7% rispetto al dicembre 2015 grazie all’effetto tredicesima. La stima è di Confcooperative che trova un punto di incontro con l’Osservatorio del Vino per quanto riguarda i brindisi: saranno stappate oltre 60 milioni di bollicine italiane con un successo all’estero di quasi 158 milioni di bottiglie con una crescita del 20 per cento sul 2015 e un 6\10 per cento per il mercato interno.

  • Natale, in calo i festeggiamenti nei ristoranti. Gli italiani brindano nelle case

    La Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), nell'indagine effettuata in collaborazione con Format Research, registra un calo di 512mila unità rispetto allo scorso anno. 5,6 milioni gli italiani nei locali pubblici

    12/12/2016 15:35

    Strenna natalizia amara per i ristoratori in Italia. Le feste si festeggeranno più in casa che nei locali. Il dato emerge dall’indagine presentata dalla Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) realizzata in collaborazione con Format Research su un campione rappresentativo. Analizzando i dati i festeggiamenti casalinghi sono in crescita: l’87,7 per cento degli intervistati trascorrerà infatti il pranzo di Natale in casa con amici e parenti contro l’84,5 per cento del 2015. Allo stesso tempo il 9,2 per cento sceglierà il ristorante, nel 2015 era stato il 10 per cento. La preferenza per un ristorante estero è pari a un 1,8 per cento, nel 2015 la scelta era stata pari al 2 per cento. Tirando le somme- spiega Fipe- gli italiani che festeggeranno il Natale 2016 al ristorante con amici e parenti sono 5,6 milioni pari all’11% della popolazione (circa 512mila unità in meno rispetto ai dati rilevati lo scorso anno).

  • Natale, per gli italiani è anche la festa del buon cibo

    A distanza di meno di un meno di mese dalla ricorrenza della festività un 'indagine Nielsen per Lidl certifica il sentimento dei connazionali. Nel mese di dicembre si spendono oltre 300 milioni di euro in più per panettoni, pandori e dolci

    02/12/2016 15:40

    Il Natale per gli italiani è sinonimo di buon cibo. A poco meno di un mese dalla ricorrenza delle festività uno studio Nielsen commissionato da Lidl certifica la connessione tra i due elementi con un 96 per cento di gradimento In particolare la spesa per i soli generi alimentari in questo periodo è pari al 12% in più rispetto alla media annuale. Nei punti vendita della distribuzione moderna si genera- si legge in una nota- un incremento del giro d`affari che supera il miliardo di euro. Nel mese di dicembre si spendono oltre 300 milioni di euro in più per panettoni, pandori, dolci natalizi, cioccolato.

  • eCommerce, enogastronomia prima per valore degli acquisti

    L'indagine del Politecnico di Milano e di Netcomm premia prodotti gastronomici e alcolici: il settore nel nel 2016 cresce del 17% confermandosi il primo segmento con 240 milione di valore

    01/12/2016 13:56

    Cresce di un 30% il mercato eCommerce nel Food&Grocery nel 2016 rispetto allo scorso anno. Oggi il settore vale 575 milioni di euro. A segnalarlo è lo studio dall'Osservatorio eCommerce B2C, giunto alla sedicesima edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano. Nonostante la crescita in linea con la media di mercato dei prodotti (+32%), il Food&Grocery- si spiega però in una nota- in valore assoluto incide ancora marginalmente (3%) sul totale mercato eCommerce B2c italiano, pari a quasi 20 miliardi di euro.

  • Nove mesi magri per la spesa alimentare. Pesante il calo di acquisto della carne

    Le rilevazioni Ismea-Nielsen indicano una riduzione di cibo e bevande dell'1% rispetto al 2015, anno che aveva segnato una leggera ripresa dei consumi

    16/11/2016 15:57

    Saldo negativo per la spesa che le famiglie destinano all’alimentazione tra le mura domestiche. Il bilancio dei primi nove mesi dell’anno, secondo le rilevazioni Ismea-Nielsen, indica infatti una riduzione degli acquisti di cibo e bevande dell’1% rispetto al 2015, anno che aveva segnato una leggera ripresa dei consumi dopo i significativi cali registrati negli anni più duri della crisi. La flessione della spesa rilevata dall’Ismea è frutto di dinamiche eterogenee tra i diversi comparti, tra cui si segnalano cali, anche di una certa intensità, per le carni (-5,6%), i salumi (-5,2%) il latte e derivati (-3,6%) e oli e grassi e vegetali (-1,9%), solo in parte compensati da un incremento degli acquisti di prodotti ittici (+2,6%) e della frutta (+1,7%)

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