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Nel quinquennio 2011-2015- secondo una ricerca Nielsen per Federvini- i consumatori delle bevande a più alta gradazione alcolica sono scesi di 5% . L’85% degli intervistati ritiene utili le informazioni sulle etichette
01/08/2016 12:12
Nello Stivale gli italiani bevono meno e bevono meglio. E’ quanto riscontrato da Nielsen attraverso una recente ricerca condotta per Federvini – Federazione Italiana Industriali produttori, Esportatori e Importatori di vini, acquaviti, liquori, sciroppi, aceti ed affini - sul consumo delle bevande alcoliche in Italia nel quinquennio 2011-2015. Negli ultimi 5 anni si è assisto- si spiega in una nota ad una diminuzione del 5% pari a 1,8 milioni di consumatori in meno soprattutto nella categoria delle bevande a più alta gradazione alcolica ovvero liquori, distillati e cocktail. In termini di modalità di consumo si evidenzia che per il 61% degli italiani intervistati da Nielsen, le bevande alcoliche vengono consumate insieme a qualcosa da mangiare, durante un pasto o un aperitivo.
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La certificazione è dell’Associazione Nazionale Conservieri Ittici che ha commissionato alla Doxa un’indagine sul vissuto e la conoscenza dei connazionali rispetto al prodotto. I consumatori totali sono il 94% della popolazione
02/07/2016 11:49
Ghiotti di tonno in scatola. Sette italiani su 10 lo inseriscono infatti nella “top five” degli alimenti a cui non saprebbero rinunciare insieme a carni bianche, legumi, yogurt e bresaola. La certificazione è dell’Associazione Nazionale Conservieri Ittici che ha commissionato alla Doxa un’indagine sul vissuto e la conoscenza dei connazionali rispetto al prodotto. Dall’analisi emerge che i consumatori totali di tonno sono il 94% della popolazione e quasi 1 italiano su 2 (43%) lo mangia ogni settimana, soprattutto perché è facile, veloce da preparare e versatile. L’alimento piace soprattutto agli under 25 e alle famiglie dove ci sono i bambini.
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Un'indagine di Cortilia dimostra che il 70% degli utenti, pur scegliendo soluzioni all’avanguardia per il proprio shopping, si fida solo della parola di parenti e amici per valutare l’affidabilità dei siti di e-commerce
20/06/2016 14:53
Nell’epoca degli smartphone, dei blog e dei social network, ci si fida ancora del passaparola È quanto emerge dall’indagine annuale condotta su un campione di 2.500 utenti da Cortilia, uno dei primi mercati online di prodotti agricoli, per capire come si stanno evolvendo le abitudini di chi fa la spesa online: paradossalmente, pur scegliendo soluzioni all’avanguardia per il proprio shopping, il 70% degli utenti si fida solo della parola di parenti e amici per valutare l’affidabilità dei siti di e-commerce. Allo stesso modo, chi sceglie di fare acquisti online non abbandona l’abitudine di fare la spesa almeno una volta a settimana al supermercato o nei mercati e piccoli negozi di quartiere.
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E' quanto emerge dal primo osservatorio nazionale sul mercato realizzato da Just Eat. L’indagine, strutturata su un campione di 2.000 persone, segnala che la frequenza media di ricorso al servizio è di circa 4/5 volte al mese
16/06/2016 16:13
È di oltre 7 milioni di persone il potenziale del digital takeaway in Italia, con una percentuale pari al 19% di italiani che dimostrano una “intention to buy” nel mercato dell’online food delivery. Sono queste le principali evidenze tracciate dal 1° Osservatorio Nazionale sul mercato del takeaway in Italia realizzato da Just Eat, il servizio per ordinare online pranzo e cena a domicilio, in collaborazione con GfK Eurisko. L’indagine- si legge in una nota- è una fotografia strutturata su un campione di 2.000 persone rappresentative della popolazione italiana e ideata con l’obiettivo di identificare i comportamenti e le abitudini degli italiani nel consumo e nell’ordinazione di cibo a domicilio.
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Secondo dati relativi al 2015 diffusi da Eurostat il Belpaese è all’ottavo posto. Al Nord Europa più costosi per cibo e alcol, l’area geografica dell’Est la più economica
15/06/2016 16:07
I prezzi dei generi alimentari in Italia sono tra i più alti dei 28 Paesi dell’Unione europea. L’Italia secondo dati relativi al 2015 diffusi da Eurostat- e' l'ottavo Paese d'Europa piu' caro per mangiare. Dallo studio emerge che pane, pasta e cereali sono i quinti piu' cari in Ue, latte, uova e formaggio i sesti piu' cari, mentre la carne e' la nona piu' cara. Vino e alcolici sono i tredicesimi piu' cari. Eurostat segnala che i Paesi nordici sono i piu' costosi per cibo e alcol, e i Paesi dell'Est come i piu' economici.
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Uno studio Nomisma, realizzato su commissione di Unaitalia, dimostra che il settore è l'unico a non aver sofferto, rispetto a tutta la zootecnia, il critico contesto socio-economico del momento
07/06/2016 17:57
L’unica carne a non aver risentito del contesto sociale ed economico negativo è quella avicola. Parola di Unaitalia, l’associazione nazionale di riferimento per il settore, Stando infatti a uno studio Nomisma, presentato dalla stessa associazione, la carne avicola, al contrario delle altre, è l’unica che ha visto aumentare, tra il 2009 e il 2015, i consumi (da 18,6 kg pro-capite a 20,2 kg), la produzione (+9%), la ricchezza prodotta dagli allevamenti (+27%) e quella prodotta dalla trasformazione (+6,2%) in un contesto in cui il calo della spesa per le carni e i derivati è stato pari a -7,5% in un quadro economico provato da allarmi alimentari, frammentazione del tessuto produttivo e dall’avanzata del vegetarianismo.
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30/05/2016 14:42
E così hai pensato di aprire una nuova attività agroalimentare e lanciare il tuo e-commerce di prodotti alimentari. Hai selezionato con cura i tuoi fornitori. Hai analizzato i competitor già presenti sul mercato, studiandone punti di forza e di debolezza. Hai sbrigato tutta la burocrazia necessaria, hai trovato la soluzione di logistica aziendale per la spedizione della merce veloce ed economica. Ma… al blog da integrare nel tuo ecommerce hai pensato?
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Calo del 9% per carne fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per quella di pollo. Le quantità in tavola-segnala Coldiretti- è in media a 85 grammi al giorno, ben al di sotto del limite dei 100 al giorno fissato da accreditati Istituti
05/05/2016 17:23
Crollano in Italia gli acquisti di carne. I dati diffusi a Torino da Coldiretti nel giorno della Carne italiana sono tutti in negativo nel 2015: calo del 9% per carne fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per quella di pollo. Ma c’è di più: dal Centro Congressi del Lingotto, sede dell’incontro di settore che ha visto protagonisti allevatori e consumatori insieme a operatori dell’industria, del commercio, della ristorazione, del turismo del mondo scientifico ma anche cuochi e gourmet, si segnala che il 7,1% degli italiani si dichiara vegetariano
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Emerge dalla Global Brand-Origin Survey realizzata da Nielsen su un campione di oltre 30.000 individui in 61 Paesi tra cui l'Italia. A preferire i prodotti locali sono il 71% dei connazionali
26/04/2016 14:25
Il made in Italy è scelto dal 71 per cento degli italiani per gli alimenti (+7 punti rispetto alla media europea), mentre il 25% lo sceglie per la moda. E’ quanto emerge dalla Global Brand-Origin Survey realizzata da Nielsen su un campione di oltre 30.000 individui in 61 Paesi tra cui l'Italia, secondo cui il 37% della popolazione italiana sceglie marche globali quando si tratta di acquistare articoli di abbigliamento o calzature, mentre il 38% e' indifferente all'origine del brand. Secondo il sondaggio, gli italiani preferiscono prodotti locali nel latte (66%), pelati (61%), gelati (60%), acqua (54%), yogurt (52%), biscotti (48%), succhi di frutta (45%), latte in polvere per bambini (42%). La scelta ricade invece su marchi globali per le bevande analcoliche frizzanti (40%).
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Con una crescita di un 4,8 per cento nel mese di febbraio gli store "low cost" segnano l'incremento più alto rispetto a ipermercati e supermercati. A segnarlo è Istat nel confronto con il mese di gennaio
22/04/2016 14:52
Aumentano nel mese di febbraio le vendite al dettaglio per gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare: i discount crescono di 4,8%, gli ipermercati di un 2,7% e i supermercati di un 3,3%. Il dato, riferito a gennaio 2016, è dell’Istituto nazionale di statistica (Istat). Nel confronto con il primo mese dell’anno il valore delle vendite aumenta per i prodotti alimentari (+0,7%), il volume delle vendite registra una variazione di uno 0,8%