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Filiera Corta

  • Numeri da capogiro per la "spesa green"

    Il 70 per cento degli italiani si dichiara disposto a spendere qualcosa in più per i prodotti naturali, il 65 per cento per quelli Ogm free e il 62 per cento per quelli bio. Ammonta a 20 miliardi nel 2015 il fatturato del segmento di mercato

    11/10/2015 16:08

    Supera i 20 miliardi di fatturato nel 2015 la “spesa green” degli italiani. A sostenerlo è Coldiretti in occasione della rassegna biologica Italia del bio organizzata a Torino. L’analisi dell’organizzazione agricola, realizzata considerando una gamma di prodotti che va dal biologico al chilometro zero fino alle denominazioni di origine, segnala che il 70 per cento dei connazionali è disposto a spendere qualcosa in piu’ per i prodotti naturali nonostante la crisi. Lo studio, prodotto su dati Nielsen, riferisce inoltre che il 65 per cento è favorevole a investire su quelli ogm free e il 62 per cento su quelli bio.

  • Addio alla carne. Il vegan-friendly conquista mercato

    In Italia il modello vegetariano e vegano ha sempre più followers. I simpatizzanti dell'abitudine alimentare sono quantificati in 1,15 milioni di persone tra i 18 e i 64 anni

    09/10/2015 16:43

    Sono sempre di più gli italiani che decidono di non mangiare carne. Secondo il rapporto Eurispes 2015 i connazionali che hanno scelto di escludere le proteine animali dalla propria alimentazione nel 2014 sono il 7,1% della popolazione (circa l'1% in più rispetto all'anno precedente): 4,2 milioni di persone nel 2014, mentre nel 2013 erano stimati a 3 milioni e 720mila, con una crescita complessiva del +15%. Il trend è confermato anche da una recente indagine commissionata a GfK Eurisko da TreValli: dal 2006 a oggi sono 2mln gli italiani che hanno preso le distanze dalla carne, con il 18,1% che la consuma meno di una volta a settimana

  • L'insalata confezionata batte il prodotto sfuso. In cucina vince la comodità

    Secondo gli ultimi dati sono 300 mila in piu' le famiglie che acquistano le insalate di quarta gamma, in aumento del 2,7% nei primi 5 mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014, pari a 89,3 mila tonnellate di verdura

    05/10/2015 15:27

    L’insalata confezionata continua a riscuotere consensi. Nonostante i prezzi che possono lievitare fino al 300% più rispetto al prodotto sfuso la quarta gamma e cioè quella in busta gia' pulita, tagliata, lavata e pronta all'uso che fa risparmiare tempo in cucina cresce economicamente a un ritmo importante superando il prodotto sfuso. Secondo gli ultimi dati sono 300 mila in piu' le famiglie che acquistano le insalate di quarta gamma, in aumento del 2,7% nei primi 5 mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014

  • Brioches e torte “American style” i dolci preferiti dagli italiani

    Una ricerca Aibi-Databank segnala una crescita del consumo di prodotti artigianali, soprattutto se confezionati dai panificatori. In calo i pasticcini e la biscotteria

    04/10/2015 10:59

    Consumatori italiani sempre più golosi della pasticceria artigianale. Le previsione per l’anno prevedono una crescita del settore dello 0,7 per cento. A stimarlo è un’ indagine Databank, voluta da Aibi l'Associazione Italiana Bakery Ingredients, che fotografa l'andamento del settore della panificazione e della pasticceria. Nel 2014 i consumi degli italiani si sono attestati su 562mila tonnellate (+0,5%). Secondo la ricerca negli ultimi anni, gli italiani hanno mostrato di preferire dolci di qualità ma più semplici, da gustare in momenti diversi della giornata, con grande attenzione al prezzo e alle occasioni di consumo. In funzione anti-spreco, si prediligono le monoporzioni e, per motivi dietetici, hanno sempre più successo le piccole grammature, ma non si rinuncia alla torta da ricorrenza e al prodotto legato alla festività.

  • La top list delle bufale alimentari: ecco quelle a cui credono di più gli italiani

    Un’indagine Doxa-Aidepi rivela l’opinione dei connazionali sull’informazione online relativa al cibo e indaga i falsi miti più diffusi in rete. La metà del campione afferma di non credere ciecamente a quello che legge, per il 17% il web è Vangelo

    01/10/2015 13:35

    Cibi dai poteri miracolosi o assolutamente dannosi. Diete che promettono dimagrimenti in tempi record e rimedi per qualunque esigenza. Il dibattito sul cibo è sempre più attuale e oggi vive e si alimenta in quella grande arena che è il web. E la bufala è dietro l’angolo: facile generarla ma difficilissimo annientarla, ad ogni latitudine. Anche i nostri connazionali non ne sono immuni. Per 4 italiani su 10 – rivela una ricerca realizzata da Doxa per conto di Aidepi (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) internet e social media sono la seconda fonte d’informazione più attendibile su cibo e dintorni.

  • Sette italiani su dieci controllano le etichette alimentari

    La rilevazione è dell'Osservatorio dell'azienda toscana Polli Cooking Lab. Gli acquisti più controllati sono le carni fresche (85%), il latte (77%) e la verdura (72%)

    23/09/2015 19:13

    Cresce nella penisola l’attenzione per le etichette alimentari. Un'indagine su 2000 persone fra i 18 e i 65 anni realizzata con il metodo Web Opinion Analysis (le analisi delle opinioni su internet), dal Polli Cooking Lab, (l'osservatorio dell'azienda toscana F.lli Polli) segnala che almeno sette italiani su dieci (precisamente il 73%) controllano le etichette degli alimenti che comprano e si assicurano che si tratti di prodotti italiani (nel 71% dei casi) che abbiano marchi di qualita' (67%), siano senza conservanti (66%) e biologici (61%).

  • Italiani sempre più bio-addicted

    La vendita dei prodotti biologici al dettaglio- secondo il rapporto Ismea Bio-Retail è di 2,1 miliardi di euro. A fare la parte da leoni sono la Distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, discount, libero servizio)

    13/09/2015 09:34

    La passione per cibi sani, garantiti e certificati non tramonta nello Stivale. Il biologico, nella patria del primato delle eccellenze enogastronomiche, continua ad aumentare i suoi clienti: secondo una recente stima di Ismea presentata al Sana di Bologna nell’ambito del convegno “Tutti i numeri del biologico italiano” curato da Sana, Ismea, Sinab e Nomisma il giro d’affari al consumo del bio (alimentare e non) è superiore ai 2,1 miliardi di euro nel solo canale domestico, senza considerare quindi tutto quello che passa attraverso la ristorazione, i bar, le mense e in generale il food service.

  • La passione per il cibo etnico è trasversale in tutta la penisola

    In Italia esiste in media- segnala il rapporto Coop 2015- un ristorante internazionale ogni 320 abitanti. In Lombardia c'è un locale etnico ogni 379 persone. A frequentarli almeno due o tre volte all'anno è il 50% della popolazione

    03/09/2015 14:45

    "Effetto Expo" sui consumi alimentari degli italiani: uno su cinque frequenta ristoranti internazionali una volta al mese e aumenta del 18% nel 2015 la presenza di prodotti etnici nei carrelli dei supermercati del Paese. Un italiano su due, però, non riesce a trovare i prodotti che desidera nella Gdo. È quanto emerge dal rapporto Coop 2015 presentato a Milano. Secondo la ricerca condotta da Coop, la passione per il cibo etnico è trasversale lungo tutta la penisola. In Italia esiste in media un ristorante internazionale ogni 320 abitanti, con punte di 194 per la Valle d'Aosta e 216 in Liguria. In Lombardia c'è un ristorante etnico ogni 379 persone. A frequentarli almeno due o tre volte all'anno è il 50% della popolazione.

  • Supermercati: Milano è più economica di Roma. Verona la città conveniente

    E' quanto emerge dall'annuale inchiesta di Altroconsumo. Nel capoluogo lombardo si spendono 6.428 euro i 6.454 euro della Capitale. Nella città veneta si possono risparmiare 350 euro l'anno

    31/08/2015 12:38

    Verona è la città più conveniente per fare la spesa e Aosta la più costosa. Secondo l'annuale inchiesta su supermercati, iper e hard discount in 68 città italiane di Altroconsumo, nella città veneta si possono risparmiare 350 euro l'anno rispetto alla media nazionale. La rilevazione, condotta su 1.083.983 prezzi di 105 categorie di prodotti e 885 punti vendita, mostra che se in media una famiglia tipo italiana spende in un anno 6.350 euro, a Verona si scende a 5.999 euro. Seguono Arezzo (6.017) , Firenze (6.021), Pistoia (6022) e Pisa (6.040). In fondo alla classifica Aosta (6.636), Pescara (6.575), Ascoli Piceno (6.573), Palermo (6.560), citta' dove la spesa costa quindi 2-300 euro in piu' della media.

  • Il pesce resiste alla spending review estiva. In calo gli acquisti di pane e carne

    Dalle elaborazioni sui consumi alimentari nel periodo di vacanza effettuate della Camera di commercio di Monza e Brianza emerge una drastica riduzione della spesa: si è passati da 675 euro del 1973 a 460 euro di oggi

    20/08/2015 13:37

    Complice la crisi cambiano i consumi alimentari degli italiani dagli anni Settanta ad oggi. Nel 1973, secondo elaborazioni dell'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Istat-Aci, una famiglia riempiva il carrello del mese con circa 675 euro, quarant'anni dopo si scende a 460 euro. Si acquista meno per il pane e molto meno per la carne (rispettivamente da 84 euro mensili a 76, da 224 euro a 107). Va meglio il pesce (da 23 euro a 41). Per zucchero, caffe', te' e cacao la spesa e' equivalente: 33 euro, oggi come ieri.

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