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Filiera Corta

  • Il Prosecco vince il derby delle bollicine

    Lo spumante italiano si posiziona al primo posto con il 35% delle bollicine vendute su Tannico.it, seguito dallo Champagne con il 32%, dal Franciacorta con il 24%. L’analisi è stata condotta su oltre 20.000 clienti in tutta Italia per le festività 2015

    17/12/2015 16:20

    Il Prosecco vince il derby del brindisi con lo Champagne per il Natale 2015. Lo spumante italiano si posiziona infatti al primo posto con il 35% delle bollicine vendute su Tannico.it, seguito dallo Champagne con il 32%. Si attesta al terzo posto il Franciacorta con il 24%, seguito dal Trento Doc con il 4,4%. Sono i dati provenienti dall`analisi sui consumi di vino durante le feste natalizie 2015 condotta da Tannico.it sulla base degli acquisti effettuati sul sito dagli oltre 20.000 clienti in tutta Italia tra novembre e dicembre 2015.

  • Stop alle abbuffate. A Natale vince la dieta mediterranea

    Ad esserne sicuri sono autorevoli nutrizionisti, chef stellati e food blogger intervistati dal Polli Cooking Lab, l'osservatorio sulle tendenze alimentari dell'omonima azienda toscana

    15/12/2015 17:53

    A Natale nei menù trionferà la stagionalità e la leggerezza all’insegna del primo 'Mediterranean Christmas'. A essere sicuri dell’imminente celebrazione della dieta mediterranea in chiave natalizia sono autorevoli nutrizionisti, chef stellati e food blogger intervistati dal Polli Cooking Lab, l'osservatorio sulle tendenze alimentari dell'omonima azienda toscana che ha condotto lo studio mediante metodologia Woa (Web Opinion Analysis) su circa 120 esperti con un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community. In particolare ad essere sicuri dei questa nuova tendenza è il 78 percento degli interpellati.

  • Più di sette milioni di italiani festeggeranno il Natale al ristorante

    Secondo l'indagine "Feste di Natale 2015 a tavola" della Fipe le presenze fuoricasa per pranzi e cenoni delle festività 2015 crescono del 2,8% rispetto allo scorso anno pari al 12 per cento della popolazione

    14/12/2015 11:40

    Sarà un Natale più sereno per i ristoratori. Secondo stime della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) le presenze fuoricasa per pranzi e cenoni delle festività 2015 crescono del 2,8% rispetto allo scorso anno pari al 12 per cento della popolazione (7,3 milioni di italiani). Il dato emerge dall'indagine "Feste di Natale 2015 a tavola" realizzata in collaborazione con Format Research, su un campione statisticamente rappresentativo della popolazione italiana. Entrando nel dettaglio, il 10% della popolazione pranzerà a Natale in un ristorante dello Stivale, mentre il 2% lo consumerà all'estero, per una spesa media pro capite di poco più di 50 euro. Oltre otto italiani su dieci (l'84,5%), in leggera flessione rispetto allo scorso anno, resteranno a casa, dato che vale in particolare per le famiglie, gli over 55 e i residenti nelle regioni del Centro Italia.

  • I consumi alimentari sorridono con le festività natalizie

    Secondo una rilevazione di Confartigiantato gli acquisti, per il mese di dicembre, dovrebbero aumentare di un +21,2% rispetto alla media dei consumi mensili di tutto l'anno. Sui mercati esteri l'export di food 'made in Italy' tocca i 29,6 miliardi

    07/12/2015 14:10

    Con le festività natalizie torna il sereno sui consumi alimentari. Secondo una rilevazione di Confartigianato gli acquisti, per il mese di dicembre, dovrebbero aumentare di un +21,2% rispetto alla media dei consumi mensili di tutto l'anno. Conti alla mano si parla di un incremento di 2,6 miliardi per un valore di 15,2 miliardi. Intanto sui mercati esteri “spopola” l'export di food 'made in Italy' che segna un "record storico" nel 2015, raggiungendo 29,6 miliardi di euro, segnala sempre Confartigianato

  • Acquisti in aumento per l'e-commerce alimentare

    Il settore del cibo e bevande ha messo a segno- spiega una ricerca del Movimento del cittadino-Frodialimentari-la percentuale piu' alta di crescita insieme all'editoria

    30/11/2015 16:36

    Gli acquisti online dei prodotti agroalimentari nel 2015 crescono del 30% per un importo pari a 460 milioni di euro. Il settore del cibo e bevande ha messo a segno- spiega una ricerca del Movimento del cittadino-Frodialimentari realizzata in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato- la percentuale piu' alta di crescita insieme all'editoria a pari percentuale, precedendo informatica (+21%) e abbigliamento (+19%).

  • Carrello della spesa: crescono i prezzi dei beni alimentari. Sale il costo di frutta e verdura

    30/10/2015 20:39

    Carrello della spesa sempre più caro, soprattutto per il forte rialzo dei prezzi della verdura. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, ad ottobre, sono aumentati dello 0,3% su base mensile e dell'1,5% su base annua (in accelerazione dal +1,2% di settembre). I prezzi dei Vegetali freschi sono saliti del 16,3% su base annua). E' la stima provvisoria dell'Istat.

  • L'imbarazzo frena la doggy bag

    Da un'indagine Waste Watcher risulta ancora lontano l'uso in Italia del contenitore d'asporto dei cibi avanzati nel piatto del ristorante. Tra le motivazioni la vergogna di farne richiesta

    29/10/2015 16:48

    In Italia la richiesta di portarsi a casa il cibo dopo il pasto in un ristorante genera ancora una sorta di imbarazzo culturale pari al 77% di un campione interpellato da Waste Watcher, Osservatorio nazionale sugli sprechi di Last Minute Market/Swg. Il dato è stato ufficializzato in occasione del lancio a Roma del progetto “Doggy bag – se avanzo mangiatemi” consistente nell’adozione da parte di diciotto ristoranti della Capitale del contenitore d’asporto utile a portare gli avanzi del ristorante nella propria abitazione. La città di Roma fa dunque un primo passo verso un adeguamento internazionale grazie a un progetto, promosso su scala nazionale, di Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) e Slow Food Italia che hanno creato, per il raggiungimento dell’obiettivo, dei “porta avanzi” d’autore, cioè disegnati secondo un design lifestyle

  • Abitudini alimentari, ecco cosa mangiamo e quanto spendiamo

    Un'analisi, elaborata tramite un'App, dimostra che Spagna, Danimarca e Germania sono i Paesi che registrano il maggior consumo di cibo e bevande, mentre l’Italia si posiziona solo al quindicesimo posto

    28/10/2015 12:45

    L’Italia è solo al quindicesimo posto in Europa per consumo di cibo e bevande. Probabilmente- spiegano gli esperti della ricerca elaborata da Qlik (ndr leader nella Visual Analytics), nello Stivale si preferisce più la qualità che la quantità. Sono invece gli spagnoli i leader di questa speciale classifica relativa alle abitudini alimentari in Italia e negli altri Paesi Europei. In particolare le informazioni, insieme ad altre, sono state raccolte all’interno dell’applicazione “Quanto sei Europeo?”, per fornire una panoramica completa su somiglianze e differenze tra i Paesi europei

  • Cresce la voglia di mangiare fuori casa

    Nel 2015 Fipe prevede un trend positivo per la ristorazione con un aumento del giro d'affari dello 0,8%. La spesa e' quantificata in 76 miliardi di euro

    26/10/2015 23:30

    Gli italiani tornano al ristorante: i numeri parlano chiaro e confermano un trend positivo, come risulta dall’ultimo Rapporto Ristorazione a cura della Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Per il 2015, infatti, la previsione del Centro Studi Fipe è di un incremento dello 0,8% che porterà la spesa nominale a 76 miliardi di euro. Nel complesso la spesa delle famiglie italiane nel 2014 si è attestata su 74.664 milioni di euro in valore e 69.473 milioni in volume con un incremento reale sul 2013 dello 0,7%.

  • La metà degli italiani non conosce il significato di made in Italy agroalimentare

    E' quanto emerge da un'indagine Granarolo sui bisogni informativi dei consumatori. Lo studio rileva che il 95 per cento degli intervistati ritiene importanti le etichette alimentari, ma soltanto il 18% le legge integralmente

    20/10/2015 11:18

    Sul fronte della comunicazione e informazione alimentare c’è ancora molto da lavorare. Ad oggi, secondo un’indagine del gruppo lattiero caseario Granarolo, il 50 per cento di un campione di intervistati non conosce il significato di “Made in Italy” di un prodotto alimentare (non necessariamente prodotto con materie prime italiane), il 30 per cento circa crede che sia stato realizzato con materie prime italiane ma il 96% (quasi totalità) ritiene importante un prodotto realizzato con materie prime italiane ed è disposto a spendere fino al 73% in più per averlo.

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