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Filiera Corta

  • La Campania vince facile. Per gli italiani è la regione dove si trova il miglior caffè

    E’ quanto emerge da un’indagine del motore di ricerca viaggi Kayak.it relativa alle abitudini di consumo. La Spagna vince il confronto con il resto del mondo

    07/11/2016 11:06

    A furor di popolo la Campania si aggiudica il gradino più alto del podio delle regioni d’Italia dove trovare il miglior caffè: il 59% degli italiani non ha dubbi. Seguono – anche se a un’incolmabile distanza – la Sicilia il Lazio (entrambe al 14%). Le regioni che invece chiudono la classifica sono Abruzzo e Basilicata (pari al 3%), Umbria e Val D’Aosta (2%). Più ardua la lotta per incoronare le zone dal miglior caffè nel mondo. Domina la Spagna con il 36% delle preferenze, seguita da Francia (23%) e America Latina (22%). E’ quanto emerge da un’indagine tra gli italiani condotta da Toluna per conto del motore di ricerca viaggi Kayak.it. Le interviste si sono svolte dal 14 al 16 ottobre 2016 su un campione complessivo di 1.038 italiani di età superiore ai 18 anni e hanno riguardato le abitudini dei viaggiatori tricolore relative al caffè quando per lavoro o per piacere si trovano lontano da casa.

  • La crisi morde il Paese. Spesa alimentare in diminuzione. Giù il consumo di carne

    Nel periodo 2007-2015 gli acquisti di alimenti sono diminuiti in media del 12,2%, la carne del 16,1%. Si allarga- spiega il Censis- il food social gap tra ricchi e poveri

    26/10/2016 18:19

    Sempre meno italiani mangiano carne, pesce, frutta e verdura. E’ quanto emerge dalla ricerca del Censis su "Gli italiani a tavola: cosa sta cambiando. Il valore sociale dell'alimento carne e le nuove disuguaglianze". In particolare dall’analisi emerge che nell’ultimo anno sono stati 16,6 milioni i connazionali che hanno ridotto il consumo di carne, 10,6 milioni hanno diminuito il consumo di pesce, 3,6 milioni la frutta e 3,5 milioni la verdura. Il rischio spiega il Censis è ora quello di minacciare l'equilibrio delle diete quotidiane delle famiglie generando nuovi rischi per la salute con il minore consumo degli alimenti di base della buona dieta italiana e sostituiti con prodotti artefatti e iper-elaborati a basso contenuto nutrizionale.

  • Carbonara e penne all'arrabbiata perdono con la lasagna. Milano la città dove si mangia più pasta

    Il risultato è il frutto di un confronto fatto da Just Eat sulla base delle ordinazioni che quest'anno hanno superato i 7.450 kg. Nel capoluogo lombardo consegne a domicilio pari a 2.100 chilogrammi

    25/10/2016 10:29

    La pasta più ordinata a domicilio in Italia è la lasagna, seguita dalla carbonara e dalle penne all’arrabbiata. Non vanno male neanche i tortellini, gli spaghetti alle vongole e i cannelloni. La tipologia invece di pasta preferita sono gli intramontabili spaghetti che se la giocano con paccheri e maccheroni, seguiti da tortellini, ravioli e orecchiette. E’ quanto emerge da un’analisi di Just Eat (società attiva nel mercato dei servizi per ordinare online pranzo e cena a domicilio) in occasione del World pasta day in programma oggi, 25 ottobre, a Mosca. Sul fronte dei numeri, nell’ultimo anno sarebbero stati ordinati oltre 7.450 kg di pasta dagli oltre 3.900 ristoranti partner che servono pasta attraverso la piattaforma.

  • Espresso vitale per la metà degli italiani

    Gli ultimi dati della Fipe dicono che per il 50% dei connazionali la giornata non inizia al momento della sveglia, ma dopo la prima tazzina di caffè. In una anno si vendono 6 miliardi di consumazioni

    21/10/2016 15:44

    Tazzina di espresso fondamentale per iniziare la giornata per la stragrande maggioranza degli italiani. Insomma il caffè per quasi il 50 per cento della popolazione- dice la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) in un rapporto presentato a Triestespresso- è il carburante necessario dopo la sveglia. E oggi sono 6 miliardi le tazzine di espresso vendute in un anno in Italia, considerando anche l'espresso utilizzato per la preparazione del cappuccino.

  • Lisbona e Roma le città più convenienti per consumare caffè. Oslo la più cara

    In occasione della giornata dedicata alla bevanda l'associazione dei consumatori Federconsumatori ha tracciato un quadro sul prezzo di una tazzina in varie località del mondo

    01/10/2016 11:41

    Il luogo nel mondo meno costoso per consumare una tazzina di caffè è Lisbona (70 centesimi). Anche a Roma (90 centesimi) e a Bangkok (1,03 euro) il piacere di un caffè è accessibile. A rilevarlo è l'osservatorio nazionale Federconsumatori che in occasione della giornata internazionale del caffè che si celebra oggi, ha fatto un check in giro per i continenti, per vedere quanto costa l'espresso nelle principali città. In particolare dall’indagine si certifica che il prezzo della bevanda va da 70 centesimi a 4,50 euro. Oslo è la città dove costa di più (4,50 euro), gli altri posti dove è meno conveniente prendere il caffè sono: El Cairo e Tokyo (3,20 euro), e Sidney (3,19 euro).

  • A colazione il dolce vince facile

    Con la riapertura delle scuole un’indagine realizzata dall’Osservatorio Doxa – Aidepi “Io comincio bene” fa luce sui gusti dei bambini e i ragazzi tra i 3 e i 18 anni: tra i prodotti preferiti trionfano i biscotti

    12/09/2016 16:45

    Vince facile. E il risultato appare abbastanza scontato. La colazione dei bambini e i ragazzi tra i 3 e i 18 anni prima di andare a scuola è dominata dal dolce. La conferma arriva da un’indagine realizzata dall’Osservatorio Doxa – Aidepi “Io comincio bene” alla vigilia della riapertura degli istituti scolastici. Nella classifica dei preferiti risultano esserci i biscotti (75% delle preferenze), seguiti da cereali da prima colazione, muesli e riso soffiato (58%), dolci fatti in casa (43%) e merendine (38%). Yogurt, classico o alla frutta, per il 32%. Mentre 1 bambino su 4 ( 25-27%) sceglie pane o fette biscottate con creme spalmabili, marmellata o miele. Per tutti la bevanda preferita al pasto del risveglio è il latte: bevuto da solo (50%) o con aggiunta di polveri al cacao (43%), o con un po’ di caffè, soprattutto per i più grandi, nel classico caffelatte (32%) o cappuccino (23%).

  • Gli italiani si scoprono fondamentalisti del bio. Aumentano le famiglie che acquistano biologico

    Negli ultimi dodici mesi i nuclei che hanno acquistato almeno una volta un prodotto alimentare del settore sale dal 69% del 2015 al 74% del 2016. L'alimento più acquistato è l'ortofrutta fresca

    09/09/2016 16:14

    Sempre più fondamentalisti ed integralisti. Gli italiani che scelgono i cibi bio sono sempre di più. Negli ultimi dodici mesi la quota di famiglie che ha acquistato almeno una volta un prodotto alimentare biologico, si legge in una nota, sale dal 69% del 2015 al 74% del 2016 con il risultato che nel Belpaese più di 7 famiglie su 10 (circa 18 milioni di nuclei familiari) hanno acquistato una volta nell'ultimo anno almeno un prodotto biologico. E' quanto emerge dalla ricerca Ice-Sana 2016 ''Tutti i numeri del Bio'' curata da Nomisma con il patrocinio di FederBio e AssoBio. Ad oggi il giro d’affari è cresciuto di un+ 1,2 mln rispetto al 2015. Il vero exploit nelle vendite lo hanno però registrato i prodotti made in Italy che in sette anni, dal 2008 ad oggi, ha collezionato un'aumento della domanda del 408% e del 16% rispetto al 2015.

  • Va a Rimini l'oscar per lo scontrino meno conveniente. Benevento la meno costosa

    E’ quanto emerge dall'indagine realizzata da Il Sole 24 Ore sui dati dell'Osservatorio prezzi dello Sviluppo economico. L’analisi è stata condotta sul costo medio del carrello della spesa basandosi su uno scontrino per un paniere di 20 prodotti alimentari

    16/08/2016 15:35

    Fare la spesa a Rimini costa di più di tutte le altre città italiane. La località dell’Emilia Romagna è seguita da Ferrara e Ravenna. Nella top ten delle più costose ci sono anche Reggio Emilia e Bologna. La città più conveniente è invece Benevento tallonata da Catanzaro e Napoli. E’ quanto emerge dall'indagine realizzata da Il Sole 24 Ore del Lunedi' sui dati estratti dall'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico. L’analisi è stata condotta sul costo medio del carrello della spesa basandosi su uno scontrino per un paniere di 20 prodotti alimentari di prima necessità (come pane, carne, acqua e caffe'). Dalla ricerca lo scontrino a Benevento risulta essere del 30% piu' basso rispetto a Rimini

  • Sempre più numerosi gli addicted del vino biologico

    A rilevarlo il Wine Monitor di Nomisma, che inserisce il fenomeno nel contesto della più generale crescita dei consumi alimentari di prodotti bio. In aumento le superfici dedicate alla coltivazione

    09/08/2016 16:54

    Il vino biologico in Italia tocca il traguardo dei10,6 milioni consumatori in soli due anni a dispetto del generale calo dei consumi enologico nel Belpaese. A segnalarlo è Wine Monitor di Nomisma, che inserisce il fenomeno nel contesto della più generale crescita dei consumi alimentari di prodotti bio in Italia. Nella sola Grande distribuzione - fa sapere Wine Monitor a proposito dei prodotti biologici - il primo semestre 2016 ha chiuso ancora una volta con un balzo a doppia cifra (+20,6% rispetto al primo semestre 2015) e di questo fermento beneficia anche il settore vitivinicolo, dove, a un crescente interesse da parte del consumatore, corrisponde anche una crescita delle superfici dedicate a tale tipo di coltivazione (+128% negli ultimi 10 anni).

  • Gli italiani bevono meno, ma meglio. Diminuiscono i consumatori delle bevande a più alta gradazione alcolica

    Nel quinquennio 2011-2015- secondo una ricerca Nielsen per Federvini- i consumatori delle bevande a più alta gradazione alcolica sono scesi di 5% . L’85% degli intervistati ritiene utili le informazioni sulle etichette

    01/08/2016 12:12

    Nello Stivale gli italiani bevono meno e bevono meglio. E’ quanto riscontrato da Nielsen attraverso una recente ricerca condotta per Federvini – Federazione Italiana Industriali produttori, Esportatori e Importatori di vini, acquaviti, liquori, sciroppi, aceti ed affini - sul consumo delle bevande alcoliche in Italia nel quinquennio 2011-2015. Negli ultimi 5 anni si è assisto- si spiega in una nota ad una diminuzione del 5% pari a 1,8 milioni di consumatori in meno soprattutto nella categoria delle bevande a più alta gradazione alcolica ovvero liquori, distillati e cocktail. In termini di modalità di consumo si evidenzia che per il 61% degli italiani intervistati da Nielsen, le bevande alcoliche vengono consumate insieme a qualcosa da mangiare, durante un pasto o un aperitivo.

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