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La tendenza del consumatore emerge dal sondaggio dell'Unione nazionale consumatori nell'ambito campagna di informazione 'Nutritevi dei colori della vita' di Unaproa. La preferenza è pari al 71 per cento del campione di studio
25/01/2017 13:09
Un ristorante che propone un menù con una più ampia scelta di frutta fresca è maggiormente gradito dal consumatore per una quota pari al 71 per cento del campione di studio. E’ quanto emerge dal sondaggio 'Frutta e verdura al ristorante: soddisfatto dell'offerta?' lanciato dall'Unione nazionale consumatori sul sito www.consumatori.it e sui suoi canali social e i cui risultati sono stati presentati oggi nella conferenza stampa della campagna di informazione e promozione 'Nutritevi dei colori della vita', promossa da Unaproa e cofinanziata da Unione europea e Stato italiano. E ‘ stato rilevato inoltre che 18 rispondenti su 100 pensano che una maggiore offerta sul menù è preferibile ma non indispensabile e 11 su 100 non la considerano una discriminante fondamentale.
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A sostenerlo è la Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e Media Impresa (Cna) attraverso un'indagine condotta tra le imprese di pasticceria associate. Il prezzo va da 8,5 euro a 30/35 euro per i dolci con speciali farciture
22/12/2016 13:27
Sembra essere il più desiderato. Senza ombra di dubbio. Sette italiani su dieci scelgono, per queste feste di Natale, il panettone artigianale di qualità senza scendere a patti con altri “simili”. A sostenerlo è la Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e Media Impresa (Cna) attraverso un'indagine condotta tra le imprese di pasticceria associate. Nel segno della tradizione- spiega Cna- il costo di un panettone artigianale di qualità da 750 grammi varia da 8,5 euro (per il tipo classico senza uvetta ne' canditi) a 30/35 euro per i dolci con speciali farciture. Un prezzo- si dice- rimasto pressoche' invariato rispetto allo scorso anno
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La stima su quanto gli italiani spenderanno per le feste è di Confcooperative. La Cia calcola in un +9% il valore del cibo in surplus che verrà acquistato negli ultimi giorni di dicembre. Saranno stappate oltre 60 milioni di bollicine made in Italy
19/12/2016 15:07
Gli italiani spenderanno per i cenoni di Natale e Capodanno 4,6 miliardi, 2,5 miliardi per la vigilia e 2,1 miliardi per la fine dell’anno. La spesa media per ciascuna famiglia è calcolata intorno ai 106 euro in crescita di +0,7% rispetto al dicembre 2015 grazie all’effetto tredicesima. La stima è di Confcooperative che trova un punto di incontro con l’Osservatorio del Vino per quanto riguarda i brindisi: saranno stappate oltre 60 milioni di bollicine italiane con un successo all’estero di quasi 158 milioni di bottiglie con una crescita del 20 per cento sul 2015 e un 6\10 per cento per il mercato interno.
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La Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), nell'indagine effettuata in collaborazione con Format Research, registra un calo di 512mila unità rispetto allo scorso anno. 5,6 milioni gli italiani nei locali pubblici
12/12/2016 15:35
Strenna natalizia amara per i ristoratori in Italia. Le feste si festeggeranno più in casa che nei locali. Il dato emerge dall’indagine presentata dalla Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) realizzata in collaborazione con Format Research su un campione rappresentativo. Analizzando i dati i festeggiamenti casalinghi sono in crescita: l’87,7 per cento degli intervistati trascorrerà infatti il pranzo di Natale in casa con amici e parenti contro l’84,5 per cento del 2015. Allo stesso tempo il 9,2 per cento sceglierà il ristorante, nel 2015 era stato il 10 per cento. La preferenza per un ristorante estero è pari a un 1,8 per cento, nel 2015 la scelta era stata pari al 2 per cento. Tirando le somme- spiega Fipe- gli italiani che festeggeranno il Natale 2016 al ristorante con amici e parenti sono 5,6 milioni pari all’11% della popolazione (circa 512mila unità in meno rispetto ai dati rilevati lo scorso anno).
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A distanza di meno di un meno di mese dalla ricorrenza della festività un 'indagine Nielsen per Lidl certifica il sentimento dei connazionali. Nel mese di dicembre si spendono oltre 300 milioni di euro in più per panettoni, pandori e dolci
02/12/2016 15:40
Il Natale per gli italiani è sinonimo di buon cibo. A poco meno di un mese dalla ricorrenza delle festività uno studio Nielsen commissionato da Lidl certifica la connessione tra i due elementi con un 96 per cento di gradimento In particolare la spesa per i soli generi alimentari in questo periodo è pari al 12% in più rispetto alla media annuale. Nei punti vendita della distribuzione moderna si genera- si legge in una nota- un incremento del giro d`affari che supera il miliardo di euro. Nel mese di dicembre si spendono oltre 300 milioni di euro in più per panettoni, pandori, dolci natalizi, cioccolato.
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L'indagine del Politecnico di Milano e di Netcomm premia prodotti gastronomici e alcolici: il settore nel nel 2016 cresce del 17% confermandosi il primo segmento con 240 milione di valore
01/12/2016 13:56
Cresce di un 30% il mercato eCommerce nel Food&Grocery nel 2016 rispetto allo scorso anno. Oggi il settore vale 575 milioni di euro. A segnalarlo è lo studio dall'Osservatorio eCommerce B2C, giunto alla sedicesima edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano. Nonostante la crescita in linea con la media di mercato dei prodotti (+32%), il Food&Grocery- si spiega però in una nota- in valore assoluto incide ancora marginalmente (3%) sul totale mercato eCommerce B2c italiano, pari a quasi 20 miliardi di euro.
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Le rilevazioni Ismea-Nielsen indicano una riduzione di cibo e bevande dell'1% rispetto al 2015, anno che aveva segnato una leggera ripresa dei consumi
16/11/2016 15:57
Saldo negativo per la spesa che le famiglie destinano all’alimentazione tra le mura domestiche. Il bilancio dei primi nove mesi dell’anno, secondo le rilevazioni Ismea-Nielsen, indica infatti una riduzione degli acquisti di cibo e bevande dell’1% rispetto al 2015, anno che aveva segnato una leggera ripresa dei consumi dopo i significativi cali registrati negli anni più duri della crisi. La flessione della spesa rilevata dall’Ismea è frutto di dinamiche eterogenee tra i diversi comparti, tra cui si segnalano cali, anche di una certa intensità, per le carni (-5,6%), i salumi (-5,2%) il latte e derivati (-3,6%) e oli e grassi e vegetali (-1,9%), solo in parte compensati da un incremento degli acquisti di prodotti ittici (+2,6%) e della frutta (+1,7%)
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E’ quanto emerge da un’indagine del motore di ricerca viaggi Kayak.it relativa alle abitudini di consumo. La Spagna vince il confronto con il resto del mondo
07/11/2016 11:06
A furor di popolo la Campania si aggiudica il gradino più alto del podio delle regioni d’Italia dove trovare il miglior caffè: il 59% degli italiani non ha dubbi. Seguono – anche se a un’incolmabile distanza – la Sicilia il Lazio (entrambe al 14%). Le regioni che invece chiudono la classifica sono Abruzzo e Basilicata (pari al 3%), Umbria e Val D’Aosta (2%). Più ardua la lotta per incoronare le zone dal miglior caffè nel mondo. Domina la Spagna con il 36% delle preferenze, seguita da Francia (23%) e America Latina (22%). E’ quanto emerge da un’indagine tra gli italiani condotta da Toluna per conto del motore di ricerca viaggi Kayak.it. Le interviste si sono svolte dal 14 al 16 ottobre 2016 su un campione complessivo di 1.038 italiani di età superiore ai 18 anni e hanno riguardato le abitudini dei viaggiatori tricolore relative al caffè quando per lavoro o per piacere si trovano lontano da casa.
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Nel periodo 2007-2015 gli acquisti di alimenti sono diminuiti in media del 12,2%, la carne del 16,1%. Si allarga- spiega il Censis- il food social gap tra ricchi e poveri
26/10/2016 18:19
Sempre meno italiani mangiano carne, pesce, frutta e verdura. E’ quanto emerge dalla ricerca del Censis su "Gli italiani a tavola: cosa sta cambiando. Il valore sociale dell'alimento carne e le nuove disuguaglianze". In particolare dall’analisi emerge che nell’ultimo anno sono stati 16,6 milioni i connazionali che hanno ridotto il consumo di carne, 10,6 milioni hanno diminuito il consumo di pesce, 3,6 milioni la frutta e 3,5 milioni la verdura. Il rischio spiega il Censis è ora quello di minacciare l'equilibrio delle diete quotidiane delle famiglie generando nuovi rischi per la salute con il minore consumo degli alimenti di base della buona dieta italiana e sostituiti con prodotti artefatti e iper-elaborati a basso contenuto nutrizionale.
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Il risultato è il frutto di un confronto fatto da Just Eat sulla base delle ordinazioni che quest'anno hanno superato i 7.450 kg. Nel capoluogo lombardo consegne a domicilio pari a 2.100 chilogrammi
25/10/2016 10:29
La pasta più ordinata a domicilio in Italia è la lasagna, seguita dalla carbonara e dalle penne all’arrabbiata. Non vanno male neanche i tortellini, gli spaghetti alle vongole e i cannelloni. La tipologia invece di pasta preferita sono gli intramontabili spaghetti che se la giocano con paccheri e maccheroni, seguiti da tortellini, ravioli e orecchiette. E’ quanto emerge da un’analisi di Just Eat (società attiva nel mercato dei servizi per ordinare online pranzo e cena a domicilio) in occasione del World pasta day in programma oggi, 25 ottobre, a Mosca. Sul fronte dei numeri, nell’ultimo anno sarebbero stati ordinati oltre 7.450 kg di pasta dagli oltre 3.900 ristoranti partner che servono pasta attraverso la piattaforma.