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In Corso Sempione a Milano il ristobar nipponico propone la fusione di due culture enogastronomiche con un menù a base di uramaki e temaki
11/01/2017 17:48
Sarà per l’acronimo che fonde bom (buono) e maki (roll della cucina giapponese), ma dimenticare Bomaki, l’uramakeria di Milano (C.so Sempione, 10), non è e non sarà certamente facile per nessuno. L’esperienza culinaria infatti è di quelle che sicuramente non finiscono nel dimenticatoio, anche perché la ricetta in salsa nippo-brasileira proposta dallo chef Jeric Bautista solletica i palati di esperti gourmet e non solo. Insomma il ristobar nipponico sembra avere le carte in regola per non deludere le aspettative garantendo virtualmente allo stesso tempo di essere in Brasile a Rio de Janeiro o a Sao Paulo pur continuando a rimanere fisicamente nel centro città del capoluogo lombardo.
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A Milano, da settembre 2015, è possibile ritornare ad assaporare i piatti di una volta con il sistema delle mezze porzioni. Il locale, situato nei pressi di Corso XXII Marzo, propone un menù casareccio e tradizionale anche con portate regolari
10/01/2017 18:13
Non impegnativa, accogliente, divertente, ma anche deliziosa nella sua proposta culinaria. Una serata a Milano da “Dinette. Cucina d Ringhiera” (Via Fratelli Bronzetti, 11) può essere senza dubbio sintetizzata in questo modo anche perché girovagare troppo con i termini si rischierebbe di uscire dal concetto di trattoria che i proprietari del punto ristorativo, Luigi Beretta e Filippo Leva, hanno voluto associare a questa avventura iniziata a settembre 2015 e che segue le loro avviate esperienze come proprietari dell’Elettrauto in via Cadore, il primo e dello storico bar Il Tango collocato sui Navigli, il secondo.
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Si trova in viale Montenero a Milano il bistrot bottega dove gustare e assaporare i piatti tipici della regione del centro Italia fra cui la Torta al Testo. A breve nel capoluogo lombardo l’apertura di un secondo punto del concept ristorativo
09/01/2017 15:17
Questa volta la motivazione, anche se probabilmente non vera, è giustificata. Il pretesto d’altra parte è di quelli che non lasciano spazio a sospetti: la Torta al Testo, una deliziosa specialita’ umbra che si manifesta in una focaccia impastata cotta su un piatto di ghisa chiamato testo e farcita con una selezione della norcineria locale. Insomma una vera “bontà local” che a Milano può essere trovata solo da “PreTesto”, il bistrot &bottega in viale Montenero (angolo via F.lli Campi) aperto nel capoluogo lombardo da un po’ più di un anno con un format che porta alla mente a pensare alla ricchezza del passato attraverso un’attenzione al legno grezzo, ai dettagli vintage arricchiti da un pavimento in ferro e da luci a sospensione moderne.
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La tea room inglese nata a Roma in Via Due Macelli nel 1893 e trasferita in Piazza di Spagna rappresenta ancora oggi una meta gourmet dove cultura, charme e qualità enogastronomica sono l'elemento distintivo dell'attività aperta da Isabel Cargill
19/12/2016 18:42
L’esperienza è di quelle che restano nel cuore. Anche perché è come incontrare una grossa fetta di storia italiana miscelata a ingredienti e tradizioni inglesi che fanno di questo un posto magico per la sua location e incantevole per la cura e riservatezza con cui vengono trattati i clienti e gli ospiti. Di qua sono passati gerarchi, antifascisti uomini politici della prima e della cosiddetta seconda Repubblica, attori, vip, sportivi, ma più che altro ancora oggi, come nel passato, nascono amori e si consumano tragedie sentimentali intorno a un tè che da sempre rappresenta un’icona nel mondo. Il resto lo fa Piazza di Spagna, la Scalinata di Trinità dei Monti e la città di Roma, da sempre metropoli amata per le suggestioni che può regalare e odiata per i difetti radicati nelle sue viscere, ma dove nel 1893 aprì Babingtons (Piazza di Spagna, 23), la Tea Room della Capitale voluta dall’ardita Isabel Cargill, giovane benestante signorina inglese che insieme all’amica Anna Maria Babington alla fine dell’Ottocento si accorse della mancanza di un luogo dedicato al tè nell’urbe romana
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Con 300 metri quadrati di spazio articolati in sei stanze caratterizzate da simboli della cultura asiatica apre a Roma il locale di Michelle Sermoneta e Stefano Calò con la collaborazione della Laurenzi Consulting e dell’architetto Matteo Crippa
16/12/2016 18:21
La full immersion modaiola ed enogastronomica è di quelle che non si dimenticano con il risultato quasi certo che non si riuscirà a stare troppo lontano dal nuovo locale romano che detterà, molto probabilmente, la tendenza food dei prossimi mesi della Capitale. A pochi passi dal competitor giapponese Zuma, il ristorante “Le Asiatique”, grandi vetrate seduttive, respiro internazionale e banco beverage all’ingresso da togliere il respiro per un totale di 300 metri quadrati articolati in sei stanze, è pronto alla sfida di una città in continua evoluzione dal punto di vista ristorativo. Ecco quindi che nella piazza di Largo della Fontanella di Borghese, 86/a le aspettative di gourmet, appassionati, curiosi, turisti e gastrofighetti non saranno al 100 per cento deluse nell’anno in cui l’Italia celebra il 150° anniversario del Trattato di amicizia con il Giappone.
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Dal lavoro e dall'unione di tre amici di scuola apre a Roma lo street food dedicato ai prodotti della Toscana. A guidarlo è lo chef di origini napoletane Ciro del Pezzo
18/11/2016 16:13
E’ un mix di storie personali e di sogni avverati che probabilmente nulla hanno a che fare con la Toscana, il risultato però convince e sembra portare frutti se sono all’apertura del loro secondo locale. Insomma Ciro del Pezzo, chef di origine campane e Marco Morzilli e Giacomo Calconi, nell’ordine uno sportivo e l’altro fonico, hanno raggiunto il loro obiettivo nato tra i banchi di scuola: aprire un ristorante tutto loro e caso ha voluto che avesse il Dna toscano. Ecco quindi, che unite le forze, dopo aver rilevato “Maledetti Toscani”, una piccola trattoria dietro Piazza Mazzini nel quartiere Prati a Roma si buttano nell’impresa di uno street food nell’ottica di creare una “succursale” e diversificazione della loro offerta ristorativa continuando a parlare la lingua toscana
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Prende il via nella Capitale la terza attività ristorativa di Settembrini Cafè. Il locale, interamente dedicato alla cucina di pesce, è guidato dalla chef Libera Iovine
18/11/2016 13:10
Al timone c’è una brigata di donne capeggiata da Libera Iovine, chef stellata (ndr il Melograno-Ischia) e Teodora, giovane caposala, di nazionalità rumena, ma italiana di adozione da quattordici anni come da sua stessa ammissione e confidenza. E’ un “Settembrini in Rosa” la costola ristorativa del già noto e blasonato locale gourmet Settembrini Cafè di via Luigi Settembrini a Roma con identica proprietà. Questa volta però il ristorante è tutto dedicato al pesce e il nome invece è Settemari (Via Giuseppe Avezzana 19/21). Il locale, aperto nel borghese quartiere Prati a pochi metri dalla storica sede della Rai e appunto dal Settembrini Cafè e Settembrini Libri e Cucina che ha in Marco Ledda il riferimento proprietario, propone una cucina fortemente legata alla tradizione mediterranea con l’utilizzo di materia prima di alta qualità proveniente dal Lazio, in particolare dalle aste di Fiumicino, Terracina e Anzio.
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Il locale, nato dalle pasionarie del cibo Chiara Caruso e Claudia Tiberti, propone nella Capitale un menù che riporta con la mente all’abilità culinaria delle nonne. Coach dell’iniziativa gourmet il pastry consultant Armando Palmieri
10/11/2016 11:39
I detti popolari recitano: nella botte piccola c’è il vino buono. Qui in questo caso non parliamo di enologia in senso stretto, ma il concetto è quello giusto per descrivere un piccolo nuovo delizioso posto food dove accoglienza, esperienza e simpatia sono di casa. Il locale è Cafè Merenda, si trova a Roma (zona Marconi,via Luigi Magrini 6/8) ed è nato da due pasionarie del cibo, le foodblogger Chiara Caruso e Claudia Tiberti. Coach dell’operazione gourmet Armando Palmieri, il pastry consultant che ha avuto come maestri Igles Corelli, Davide Mazza, Maurizio Santin, Luca Montersino e Giuseppe Giuliano e che vanta collaborazioni di eccellenza come quelle presso Percorsi di Gusto di Marzia Buzzanca e il Cotidie di Bruno Barbieri a Londra.
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Nell'aristocratico e borghese quartiere Trieste della Capitale apre un wine bar che propone duecento etichette rappresentanti le zone vinicole più importanti del mondo e produzioni più piccole di altissimo livello
26/10/2016 11:54
Il cliente di turno potrebbe anche imbarazzarsi di fronte a tanta possibilità di scelta, ma la cosa certa è che qualsiasi richiesta di ordine faccia la qualità è assicurata dalle selezionatissime duecento etichette di vino che propone Brylla, locale aperto nell’aristocratico e borghese quartiere Trieste della Capitale (Via Chiana 77). E anche il divertimento appare più che garantito per tutti i winelovers ma anche per qualsiasi persona alle prime armi con il vino dato che si può scegliere in base al proprio umore: la carta consente infatti di preferire un vino Scacciapensieri, ideale per rilassarsi e liberare la mente, un Comfort Wine, soluzione perfetta per una situazione familiare e rilassante oppure un Riflessivo, un vino complesso e intrigante da bere quando ci si vuol cimentare in un’esperienza più impegnativa e affascinante. Insomma provare per credere anche perché oltre a bere un buon bicchiere di vino alla mescita ci si potrà coccolare con una proposta gastronomica
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Nell’ex dopo lavoro ferroviario della Stazione Termini prende il via lo store degli imprenditori Montano e Cardini. Lo spazio è di 1900 mq con 500 posti a sedere
07/10/2016 16:27
Non sarà facile ignorarlo o snobbarlo. Oltre alla gola sarà anche la curiosità di scoprire un nuovo modo comunicare cibo di qualità ad invogliare intrepidi gourmet, food blogger, appassionati di turno, austeri giornalisti, turisti e viandanti di giornata. Insomma l’importante sarà quello di non tradire le aspettative visto il successo fiorentino. E questo lo sa bene l’imprenditore della ristorazione Umberto Montano che insieme al gruppo Ecvacanze di Claudio Cardini ha regalato a Roma e ai romani un motivo in più di essere metropolitani con l’apertura di un ulteriore tempio nella città della bontà alimentare. Il Mercato Centrale di Roma, che arriva nella Stazione centrale della Capitale nel quartiere Esquilino dopo quello avviato a Firenze, è nell’ex dopo lavoro ferroviario noto come Cappa Mazzoniana (Via Giolitti, 36), spazio realizzato negli anni ‘30 dall’architetto Angiolo Mazzoni.